Politica

Arriva il garante nazionale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge. Soddisfatte le associazioni

di Redazione

a cura di Benedetta Verrini

Via libera al Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Il disegno di legge presentato dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri di oggi, venerdì 1 agosto. Il Garante esiste già in molti dei Paesi europei ed è previsto da convenzioni internazionali.

Atteso da lunghissimo tempo (il Garante nazionale è stato preceduto, in questi anni, da numerosi garanti regionali), il ddl porterà all’istituzione di una figura nazionale, dotata di autorevolezza e indipendenza, chiamata a dare piena tutela ai diritti e agli interessi dei bambini.

IL DISEGNO DI LEGGE
Elaborato dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, il testo stabilisce poteri e mansioni della nuova figura, che dovrà essere scelta “tra persone di notoria indipendenza e di comprovata professionalità” e nominata dal governo d’intesa con i Presidenti della Camera e del Senato. L’incarico dura quattro anni e i compiti sono quelli di promuovere “l’attuazione della Convenzione di New York e degli altri strumenti internazionali in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza “.


Il Garante dovrà proporre “l’adozione di iniziative, anche legislative, per assicurare la piena promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, ed esprimere pareri su tutti gli atti e le leggi concernenti l’infanzia. Tra gli altri compiti ci sarà anche quello di promuovere “l’individuazione” e vigilare “in merito al rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civile e sociali relativi all’infanzia e all’adolescenza”.


Al fine di tutelare i diritti e gli interessi delle persone di minore età, il Garante può “d’ufficio o a seguito delle segnalazioni o reclami” anche “segnalare situazioni di disagio di minori alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni al fine di consentire l’adozione di provvedimenti e l’apertura di procedimenti di protezione”.
E’ tra i suoi poteri anche quello di “richiedere alle pubbliche amministrazioni, nonché a qualsiasi soggetto pubblico o privato, compresa la Commissione per le adozioni internazionali” di “fornire informazioni rilevanti ai fini della tutela dei minori e di esibire documenti”. Per fare tutto ciò la figura si avvale di “un’apposita struttura di missione operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Tutte le persone potranno rivolgersi al Garante “mediante segnalazioni, anche attraverso un numero telefonico d’emergenza gratuito, o reclami relativi a violazioni dei diritti dei minori, ovvero relativi a situazioni di rischio di violazione dei diritti dei minori”.


SODDISFAZIONE DA UNICEF E TELEFONO AZZURRO

“La nostra posizione è assolutamente positiva in merito all’arrivo del provvedimento sul tavolo del Consiglio dei Ministri”, dichiara Roberto Salvan, direttore generale di Unicef. “Non possiamo ancora giudicarne i contenuti, fino a quando non li avremo visti nel dettaglio. Ci auguriamo che il governo abbia acquisito il grandissimo lavoro svolto in questi anni dall’Unicef e dall’Accademia dei Lincei e da tante associazioni per la costruzione di questa figura giuridica. Il nostro presidente ha recentemente incontrato il ministro Carfagna per offrire un percorso di dialogo e confronto su questo tema”.

Una posizione condivisa anche da Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro, che da anni si adopera per la creazione di una figura di “ombudsman” dei bambini sulla base dei modelli già adottati in tanti paesi europei. “Questo disegno di legge rappresenta una sfida per tutte le associazioni che lavorano nel settore infanzia”, sottolinea Caffo. “Ci auguriamo che tutti possano dare un contributo alla nascita di questo Garante, che dovrà essere dotato di indipendenza e autorevolezza, e circondato da un team di professionisti estremamente competenti su tutti i fronti che oggi riguardano l’infanzia e l’adolescenza: affido e adozioni, ma anche prevenzione delle violenze, tutela dei diritti, advocacy per gli stranieri, nuove fragilità e psichiatria, marginalità, internet e nuove tecnologie, legislazione europea e internazionale. Il campo è vastissimo e anche per questo è necessario pensare più alle competenze che questa figura dovrà avere, piuttosto che a una persona in particolare”.

Tra gli auspici, per Unicef e Telefono Azzurro c’è che questa volta il disegno di legge possa arrivare in tempi brevi alla fine del suo iter. Che il Garante “abbia una dotazione economica adeguata”, dice Caffo, “Perché possa sviluppare al meglio le sue competenze e l’indipendenza” (si parla di una dotazione inferiore al milione di euro, e questo in effetti rischierebbe di depotenziarne l’operatività n.d.r.).
Altro aspetto non trascurabile, il coordinamento con le leggi e i garanti regionali già esistenti: “E’ una questione assolutamente da affrontare”, sottolinea Salvan. “Almeno nell’ambito di un incontro di coordinamento con i garanti regionali. Anche perché le leggi approvate fino ad ora dalle regioni non sono affatto omogenee, e ciò ci ha persino portati a proporre ai governatori un testo omogeneo da adottare perché si possa giungere ad una armonizzazione delle di queste figure e delle loro competenze”.

IL GARANTE NEL MONDO

Il primo Garante nazionale per l’infanzia della storia nasce in Svezia nel 1809 con il compito di difendere i diritti degli individui dall’abuso di potere da parte dello Stato. Successivamente altri Paesi del Nord Europa ne seguono l’esempio: la Finlandia nel 1919, la Danimarca nel 1955, la Norvegia nel 1962.
Da allora la figura del Garante è stata istituita in oltre 40 paesi; in Occidente è stato istituito in circa 30 Stati (Francia, Portogallo, Polonia, Danimarca, Islanda, Lituania in veste di organo nazionale; in Belgio, Spagna e Germania quale organo regionale; in Austria in entrambe le vesti) e in America Latina.

scarica il testo del ddl
www.unicef.it

www.azzurro.it


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