Armi, un affare da bianchi

Se foste un poliziotto a caccia di armi negli Usa, avreste il doppio di probabilità di trovarne in casa di persone bianche rispetto a cittadini di colore o ispanici. Sono questi i risultati di una ricerca condotta dall'università Johns Hopkins sul possesso di armi da fuoco negli Stati Uniti. Nel complesso, i dati sono sconcertanti: più di un americano su cinque (il 22%) possiede un'arma, un dato a cui va sommato un ulteriore 11% vive con qualcun altro che possiede un'arma. In pratica, in una casa americana su tre ci sono armi.

Se si considera però il gruppo etnico "wasp", cioè i bianchi, il quadro diventa ancora più allarmante: nel complesso nel 39% delle case "bianche" c'è una pistola o un fucile, visto che il 26% dei bianchi possiede un'arma e un altro 13% ha un convivente armato. Situazione diversa tra gli afroamericani: solo il 12% possiede un'arma e il 5% ha un'arma in casa, percentuali che diventano rispettivamente del 13% e 7% tra i Latinos.

Non sorprende allora – nota ancora la ricerca – che proprio dai bianchi venga la più strenua opposizione alle leggi che dovrebbero introdurre restrizioni nell'uso delle armi: tra i neri il 72% è a favore della proposta di bandire le armi d'assalto contro il 54% dei bianchi. Stranamente, le quote si rovesciano quando si parla delle misure che dovrebbero impedire ai condannati per gravi reati di detenere armi per 10 anni: sono favorevoli a questa idea il 77% dei bianchi contro il 56% dei neri. Sorprendenti anche i risutati di un sondaggio sulla fiducia nella polizia: i bianchi ne hanno molta più degli afroamericani, eppure si armano.

Ultima, decisiva notazione della Johns Hopkins: la ricerca ha preso in esame le armi regolarmente denunciate. Non è dato sapere, per i vari gruppi etnici, quanti fucili e pistole siano detenute in modo illegale.