Nuovo attacco alla legge 185 del 1990? Non è da escludere, a giudicare l’ampio spazio che il Corriere della Sera ha dedicato al «Rapporto annuale sui lineamenti di politica del governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento» pubblicato il 29 marzo scorso.
La notizia meritava certamente spazio: +61% degli ordini in arrivo dall’estero, pari a 4,9 miliardi di euro. Peccato che l’autore dell’articolo abbia dimenticato di sottolineare come nel 2009 l’Italia abbia venduto a Paesi che violano i diritti umani o in conflitto, quali l’Arabia Saudita e l’India, contrariamente a quanto prescrive la stessa legge 185. Poco male – si fa per dire – se poi non si fa cenno alla mancanza della tabella che avrebbe illustrato quali istituti di credito sono stati coinvolti nelle operazioni.
Evidentemente Michele Nones – direttore dell’area Sicurezza e difesa dell’Istituto affari internazionali, consulente del ministero della Difesa e della Presidenza del Consiglio nonché autore del servizio – avrà ritenuto queste informazioni trascurabili. Più che un articolo, però, sembrerebbe una velina, ricalcando quanto preannuncia la stessa Relazione in cui si auspica «un intervento correttivo di tutta la normativa in vigore» (vedi legge 185), che lo stesso Nones descrive come «lacci e laccioli che caratterizzano il nostro sistema di controllo e procedurale rappresentando un fattore di alto rischio e creando seri problemi». (G.L.)
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