Formazione

Armi: Popolare Bergamo-Credito Varesino dice basta

Il gruppo bancario annuncia la chiusura delle operazioni di supporto all'import-export bellico. Il d.g. Cattaneo «sottolineamo lo spirito etico e comunitario che ci contrassegna»

di Giampaolo Cerri

Addio alle armi anche a Bergamo. Il gruppo Popolare di Bergamo-Credito Varesino annuncia la chiusura di tutti i servizi bancari di supporto all’insutria bellica. «Con decorrenza immediata», recita una nota.
La decisione, fanno sapere da Bergamo, «è la naturale conseguenza della sempre maggiore attenzione che la Banca dedica agli aspetti etici, sociali, religiosi ed umanitari ed anche delle crescenti istanze di ambiti della società particolarmente sensibili alle tematiche dei diritti alla persona».
Lo stop è riferito a «operazioni connesse all’esportazione, importazione e transito, finaziamenti e bonifici esteri, crediti documentari all’import-export, fideiussioni, invio di documenti all’incasso». Insomma, le armi fuori dalla porta della banca.
«Abbiamo assunto questa importante decisione, condivisa da tutti gli organi della banca», ha detto il direttore generale Gaudenzio Cattaneo, «per sottolineare lo spirito etico e umanitario che costituisce un elemento fondamentale della nostra visione e della nostra cultura di impresa».
Si tratta del secondo gruppo bancario, dopo Unicredito lo scorso anno, che abbandona le transazioni belliche.
In tempi di revisione della legge 185, un risultato insperato.

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