Formazione

Armi: Onu dice sì a un trattato internazionale

Approvato all'Onu l'inizio dei lavori per arrivare a un trattato internazionale sul commercio delle armi.

di Emanuela Citterio

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato l’avvio della stesura del trattato internazionale sul commercio delle armi, destinato a impedire i trasferimenti di armi che alimentano conflitti, povertà e gravi violazioni dei diritti umani. Il voto dell?Assemblea generale è giunto, dopo quello favorevole della Commissione Disarmo e Sicurezza dell?Onu dello scorso ottobre, a tre anni dal lancio della campagna ?Control Arms? promossa da Amnesty International, Oxfam International e Iansa (Rete internazionale d?azione sulle armi leggere) per sollecitare l?adozione del Trattato. Alla campagna, promossa in Italia da Amnesty e Rete Disarmo hanno aderito oltre un milione di persone di 170 paesi. Secondo il portavoce di Annan, “ci sono ancora molti punti da affrontare per generare consenso a questo fine, ma la risoluzione rappresenta il primo punto formale per sviluppare standard comuni internazionali per l’importazione, l’esportazione ed il trasferimento delle armi convenzionali”, aspetto importante, dato che il commercio di queste armi attualmente contribuisce a conflitti, crimini e terrorismo. La risoluzione invita il segretario generale a chiedere i pareri degli Stati membri “sulla possibilità, la portata e i parametri di una bozza di uno strumento che stabilisca gli standard internazionali comuni” e legalmente obbligatori per il commercio delle armi convenzionali e chiede di istituire un gruppo di esperti governativi che comincino ad esaminare la questione nel 2008. Altre misure proposte dal comitato di sicurezza e disarmo internazionale e adottate – anche se con maggiori contrasti – hanno riguardato la prevenzione della corsa alle armi nello spazio esterno, il multilateralismo in tema di disarmo e non proliferazione, nel commercio illecito di piccole armi e di armi bianche, nel Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari (NPT) e nell’istituzione delle zone franche da armi nucleari. La risoluzione ha ottenuto un sostegno recorda da parte di 153 Paesi, con l’opposizione degli Stati Uniti, mentre gli altri si sono astenuti. Gli Usa sono rimasti l?unico paese a votare contro la proposta del Trattato, nonostante il recente appello di 14 senatori alla segretaria di Stato Condoleezza Rice, affinché l?amministrazione di Washington riconsiderasse la propria posizione, fa notare il sito Unimondo. ?Un significativo sostegno al Trattato è giunto da alcune delle regioni più colpite dalla violenza delle armi: questo è indice non solo che il problema è sentito, ma anche che ora c?è la volontà politica di passare all?azione? ? ha dichiarato Rebecca Peters, direttrice di Iansa. ?Nel corso della mia attuale visita in Libano, in Israele e nei Territori Occupati ho avuto modo di toccare con mano le devastanti conseguenze sulla popolazione civile, di un commercio di armi privo di regole. È cruciale che i governi riconoscano quanto sia urgente trasformare il voto di oggi in un?azione efficace e assicurare che un Trattato, legalmente vincolante, sulle armi convenzionali diventi una realtà? ? ha sottolineato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA