Cultura

Armi: il sign. AK47 affianca la campagna Control Arms

Nuovo rapporto inquietante sulla diffusione del kalashnikov nei conflitti. E il suo inventore affianca la campagna anti-armi leggeri

di Redazione

Un nuovo rapporto della campagna Control Arms, diffuso oggi in occasione dell?inizio della Conferenza mondiale dell?Onu sulle armi leggere e di piccolo calibro, denuncia che, a causa degli scarsi controlli esistenti, il fucile d?assalto Kalashnikov rimarra? l?arma piu? usata nelle zone di conflitto almeno per i prossimi vent?anni. Nei suoi 60 anni di storia, mai come oggi il Kalashnikov viene prodotto da cosi? tanti paesi e causa cosi? tante vittime, migliaia e migliaia ogni anno. Cio? dipende dalla scarsita? di controlli internazionali sulla sua produzione, sulla vendita e sull?utilizzo. Il rapporto della campagna Control Arms stima che circolino oggi nel mondo fino a 100 milioni di Ak47 o sue varianti, realizzate sulla base del modello originale. Si trovano negli arsenali di almeno 82 paesi e sono prodotti in almeno 14 paesi, cui presto si aggiungera? il Venezuela, che ? primo nel continente americano ? ha recentemente firmato un accordo per l?assemblaggio locale di quest?arma. L?elevato numero di centri di produzione nel mondo, l?ampia disponibilita? di scorte e l?assenza di standard e di leggi globali per regolamentare il trasferimento dei Kalashnikov fanno si? che quest?arma finisca facilmente nella mani di intermediari, milizie armate e criminali privi di scrupoli. Persino l?inventore dell?Ak47 chiede ora controlli piu? severi. In una dichiarazione rilasciata oggi per la campagna Control Arms, il generale Mikhail Kalashnikov afferma: ?A causa della mancanza di controlli internazionali sulla loro vendita, le armi di piccolo calibro trovano facilmente modo per raggiungere chiunque nel mondo voglia usarle non solo a scopo di difesa nazionale, ma anche di aggressione, terrorismo e ogni forma di criminalita? (?). Quando guardo la televisione e vedo armi di piccolo calibro della famiglia dell?Ak47 nelle mani di banditi, mi chiedo ?come ha fatto quella gente a procurarsele??? I responsabili della campagna Control Arms consegneranno oggi al segretario generale dell?Onu, Kofi Annan, la piu? grande petizione visuale del mondo, la ?Petizione dei mille volti?. La petizione chiede controlli piu? rigorosi sulle armi e contiene le foto di un milione di persone (di cui 40.000 raccolte in Italia) di 160 paesi diversi. Questo numero sta a ricordare il milione di persone uccise dalle armi di piccolo calibro dal 2003, l?anno in cui e? stata lanciata la campagna Control Arms. ?Fuori controllo e privo di regole, l?Ak47 viene usato per ferire e uccidere, alimentando i conflitti e la poverta? nei paesi piu? poveri. Un milione di persone in tutto il mondo ha firmato la nostra petizione per chiedere controlli piu? rigidi sulle armi. Alla Conferenza dell?Onu, i governi devono accettare regole globali sulla vendita delle armi di piccolo calibro e lavorare insieme per porre fine a tutta questa sofferenza? ? ha dichiarato Jeremy Hobbs, direttore di Oxfam International. L?ampia disponibilita? dell?Ak47 e delle sue varianti e? un?eredita? della Guerra fredda. La sua produzione fu inizialmente promossa dal governo russo tra i paesi alleati, con scarsi controlli sugli accordi di produzione o, talvolta, in assenza di qualsiasi accordo. I milioni di Ak47 prodotti in quel periodo si trovano ancora in circolazione e sono attualmente commercializzati da numerosi governi e aziende di ogni parte del mondo. ?L?Ak47 e? il simbolo del modo in cui il commercio delle armi ha proseguito la sua corsa pazza, distruggendo cose e persone. Solo regole globali per controllare chi produce le armi e chi le acquista potranno assicurare che non finiranno nelle mani sbagliate? ? ha aggiunto Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International. ?La proliferazione incontrollata dell?Ak47, cosi? come di altre pistole e armi leggere, ha causato milioni di morti ed enorme sofferenza, specialmente nelle parti piu? povere del mondo. La prossima riunione mondiale sulle armi di piccolo calibro si svolgera? tra cinque anni. Se i governi non coglieranno questa opportunita? per impedire alle armi di finire nelle mani sbagliate, altre 1.800.000 persone moriranno prima che si ripresenti un?altra possibilita? di agire? ? ha concluso Rebecca Peters, direttrice di Iansa. Statistiche Sulla base della tendenza attuale, 12.000 persone moriranno a causa delle armi di piccolo calibro durante le due settimane di svolgimento della Conferenza dell?Onu. In varie parti dell?Africa un Ak47 puo? essere acquistato anche solo a 30 dollari Usa. Nel mondo si stima circolino attualmente 100 milioni di Ak47. Si calcola che dal 50 al 60 per cento delle armi usate nel conflitto nell?est della Repubblica Democratica del Congo siano Ak47 o sue varianti. La produzione dell?Ak47 supera di 10 volte quella del suo piu? immediato rivale, il fucile d?assalto M16. L?AK47 puo? esplodere fino a 600 colpi al minuto. L?Ak47 viene prodotto in almeno 14 paesi di quattro diversi continenti. La campagna Control Arms e? una iniziativa congiunta di Amnesty International, Oxfam International e Iansa, la Rete internazionale d?azione sulle armi leggere. Il suo obiettivo e? ridurre la proliferazione delle armi e il loro abuso, convincendo i governi a introdurre principi globali per regolamentare il trasferimento di armi e un trattato vincolante sul commercio delle armi. Circa due miliardi di persone vivono in condizioni di estrema poverta? e questo problema e? esacerbato dalla proliferazione incontrollata di pistole e altre armi che, a loro volta, alimentano gli abusi dei diritti umani e intensificano i conflitti. Le armi uccidono ogni giorno piu? di mille donne, uomini e bambini. Molte altre migliaia di persone rimangono ferite, sono torturare o costrette a lasciare le proprie case. Attualmente circolano nel mondo circa 640 milioni di armi leggere e 8 milioni di nuove armi vengono prodotte ogni anno. In Italia la campagna e? rilanciata dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dalla Rete italiana per il Disarmo. Oltre a contribuire alla grande mobilitazione mondiale, i promotori intendono agire per migliorare gli strumenti legislativi e di trasparenza esistenti in Italia sul commercio di armi. Il nostro paese e? infatti il quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere, eppure la nostra legislazione e? vecchia di 30 anni e ad oggi non esiste alcuna forma di controllo sugli intermediatori internazionali di armi.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.