Famiglia

Armi chimiche, processo storico

Giochi che non quadrano

di Sandro Calvani

A Saigon, oggi Ho Chi Minh City, capoluogo del Sud del Vietnam, c?è un museo oggi chiamato «dei residuati bellici». Prima del ristabilimento delle relazioni diplomatiche con gli Usa si chiamava «dei crimini di guerra». Il contenuto però non è cambiato. Ci sono migliaia di foto regalate da migliaia di reporter di guerra e centinaia di armi usate nella guerra del Vietnam. Fanno spavento le granate imbottite di palline di plastica che servivano a far peggiorare le ferite, senza che i proiettili si potessero trovare con i raggi X. Ma le immagini che non lasciano dormire per giorni chi le guarda sono quelle dei risultati dei defolianti e dell?agente Orange, un prodotto chimico. Secondo le statistiche ufficiali, negli anni della guerra, sono state lanciati sul Nord Vietnam 76 milioni di litri di agente Orange. La popolazione colpita è stata tra i due e i quattro milioni di civili e militari vietnamiti, ma anche americani. Sono migliaia i bambini nati con terribili deformità. Nel 2003, cioè quarant?anni dopo l?uso, si è trovata nel sangue delle vittime una concentrazione di diossina cento volte più alta del normale. E nel terreno vietnamita colpito dai bombardamenti al napalm, la concentrazione di diossina era di 180 milioni di volte più alta del massimo fissato dall?agenzia americana per la protezione dell?ambiente. Nel 1984 le 37 imprese americane che hanno prodotto l?agente Orange hanno pagato 180 milioni di dollari a 10mila soldati americani colpiti in Vietnam. Ora le associazioni delle vittime vietnamite chiedono anche loro i danni. Non potendo denunciare il governo Usa, che è immune grazie al trattato di pace, hanno deciso di denunciare le imprese chimiche produttrici. Il processo, previsto presso la corte federale di New York, si apre questo mese. Sarà il primo processo legale contro le armi chimiche. L?esito, interessante sul piano storico, avrà certamente un effetto importante sul futuro sviluppo delle armi chimiche e delle altre armi di distruzione di massa (biologiche e nucleari) in ogni parte del mondo da parte delle imprese armiere pubbliche e private.

Sandro Calvani è dirigente delle Nazioni Unite. Quanto qui espresso non rappresenta necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite


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