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Armi chimiche: 5mila soldati Usa usati come cavie
Durante la Guerra fredda Washington condusse esperimenti con armi chimiche e biologiche sulle sue truppe e oggi...lo rende noto declassificando alcuni documenti top secret
di Paolo Manzo
Gli Stati Uniti, si sa, sono una grande democrazia e non hanno paura d’interrogarsi né di rendere pubblici i propri schelettri negli armadi. Anche a scapito di farsi “odiare”. E dopo la pubblicazione dell’appoggio più o meno diretto alle dittature militari di Cile e Argentina qualche mese fa (e consultabili sul sito della…Cia), oggi comunicano all’opinione pubblica planetaria di aver usato come cavie circa 5mila soldati (statunitensi) durante gli Anni della Guerra fredda per sperimentare nuove armi chimiche e biologiche.
Negli anni compresi fra il 1952 e il 1971, infatti, il governo di Washington condusse una serie di test per simulare la reazione ad attacchi non convenzionali condotti sul territorio americano, canadese e britannico.
Il tutto è consultabile liberamente da documenti appena declassificati dal Pentagono e inviati al Congresso in seguito alle denunce di alcuni veterani affetti da patologie giudicate anomale.
I test si svolsero in Alaska, nelle Hawaii, nel Maryland e in Florida e, insieme al governo canadese, gli Usa sperimentarono agenti nervini e con la Gran Bretagna il gas Sarin.
Anche se i civili non erano coinvolti nelle sperimentazioni, il Pentagono ha ammesso che si verificarono alcune fughe nell’ambiente delle sostante patogene o tossiche usate (un fungo in Florida, un batterio ordinario alle Hawaii e una sostanza chimica mediamente irritante in Alaska).
Il Pentagono sta cercando di identificare le ”cavie” mentre il Congresso ha messo in calendario nei prossimi giorni una serie di audizioni sull’argomento per cercare di capire se il governo possa essere responsabile delle patologie sviluppate dai veterani.
I documenti sono tutti cartacei, non ancora informatizzati, e si trovano negli archivi di Fort Douglas, nello Utah. Ma presto saranno anche online.
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