Armata Rossa, addio

Quando ti lanci con il paracadute, prima di tirare l?anello devi lasciar passare tre secondi, altrimenti rischi di essere risucchiato nel mulinello dell?elica. Unduetre, conta la tua mente, ma gli istruttori di lancio, gente con un anno e mezzo di servizio, ti hanno insegnato il trucco: i numeri a tre cifre. Cinquecentouno, cinquecentodue, cinquecentotre. E poi tirare. Paura, orgasmo, fede si raggrumano nella tua mano, serrata sull?anello del paracadute, e quei tre secondi diventano la cifra della tua vita. Che d?ora in poi sarà segnata da quel maledetto scarto di tre secondi, che ti farà sentire perennemente in ritardo, scollato dalla realtà e da te stesso, estraneo e pazzo, capace di stare tre giorni a guardare il mare anche se sai che la donna che ami ti sta aspettando, e ti aspetta anche se ormai in te lei ama l?essere umano e non l?uomo. L?eredità di due anni di servizio militare nell?Armata Rossa è in quei tre secondi: quando torni alla vita civile sai come uccidere, ma non come vivere. Parulskis, nato a Vilnius, in Lituania, nel 1965, racconta la generazione dei primi giovani ex sovietici, gli ultimi chiamati al biennio di leva obbligatoria, sospesi tra pop music e deliranti allucinazioni militari, agganciati a un paracadute che non si apre mai. Una scrittura poetica, ora disgustosa e lasciva, ora spirituale e metafisica, quasi mistica. Una finestra (con sbarre) sull?anima.

Sara De Carli

Sigitas Parulskis Tre secondi di cielo Isbn edizioni, pp. 192, euro 13,50