Non profit

Aria nuova sui balconi

La campagna del momento è nata in un giorno e senza budget. Il suo segreto? "Una sfida partita dal basso", dicono i suoi tre inventori.

di Carlotta Jesi

Obiettivo: scongiurare la guerra annunciata contro l?Iraq. Mezzi a disposizione: un sito web, tre caselle di posta elettronica, una bandiera della pace. Budget: 0 euro. Tempo da investire: pause pranzo e caffè sul lavoro, nottate, weekend. Sembrava una sfida impossibile, invece Nicoletta, Diego e Carlo, i trentenni fondatori della campagna Pace da tutti i balconi, ce l?hanno fatta. In sei mesi, più di un milione di arcobaleni di stoffa appesi ai balconi di tutto il Paese. Un?adesione mai vista in Italia e che in America risale ai tempi della guerra in Vietnam. Ma anche un successo nato in meno di 12 ore, da mezzogiorno alle dieci di sera del 15 settembre 2002. Ecco come tutto è cominciato? 15 settembre 2002, ore 12.00 “All?improvviso mi si sono attaccati i neuroni”. Nicoletta Landi, trentenne, informatica di professione e volontaria della rete di Lilliput per passione, è una dei 5mila attivisti riuniti nel Palazzetto dello Sport di Bologna per l?ultima tappa del Giubileo degli oppressi. Passeggia tra migliaia di oppositori della guerra e di colpo in testa le scatta qualcosa. “Mi si sono attaccati i neuroni: qui ascoltiamo e diciamo, ma non facciamo”. Bisogna darsi una mossa. Ma come? 15 settembre, ore 12.30 La risposta per Nicoletta ha la barba grigia, gli occhi che hanno visto tante guerre e il carisma di Alex Zanotelli. Nel pomeriggio è previsto un suo intervento, davanti a un pubblico troppo prezioso per mollare il colpo. Prima di avvicinarlo, Nicoletta telefona a un altro lillipuziano: Cristiano Lucchi. Da Firenze, dove sta preparando la manifestazione di chiusura del Social forum europeo, invia questo messaggio: “Qui stiamo pensando a iniziative di pace in varie città”. Il missionario comboniano viene requisito per il pranzo e nel pomeriggio, durante il suo intervento, esorta il pubblico a tenere gli occhi puntati sui siti web del movimento: “qualcosa si muove sul fronte del no alla guerra”. 15 settembre, ore 17.00 Nell?atrio del Palazzetto, Nicoletta si consulta coi vicini di banchetto. Sono da poco passate le cinque, e spunta la prima bandiera della pace. A sventolarla, dallo stand di Cem Mondialità, è Diego Cozzuol. Propone di appenderla ai balconi e Carlo Burelli di Manitese approva: “È colorata, bella e immediata. Perfetta”, dice con occhio ed esperienza da grafico. I tre, con Luca Mucci, coordinatore di Lilliput per il centro Italia, sequestrano nuovamente Zanotelli. 15 settembre, ore 17.30 “Lo portiamo in uno spogliatoio dietro il palco. Vede la bandiera, approva l?idea e ci detta questa frase che scriviamo sul retro di un foglietto accartocciato: “chiediamo che ogni famiglia che è contro la guerra, esponga fuori dalla finestra, ben visibile, la bandiera della pace”, ricorda Nicoletta. Tornata a casa, invia il messaggio di Zanotelli nel cyberspazio. Sono le 21.50 del 15 settembre, la campagna è in atto. Con tanto di logo, disegnato da Carlo. 16 settembre Parte la caccia alle bandiere e Nicoletta si guadagna il soprannome di ?eurostar? “tanto incalzavo quelli di Lilliput e le altre associazioni con messaggi email ad appoggiarci”. Ma Carlo e Diego non sono da meno di Nicoletta: lanciano il sito Pace da tutti i balconi! e anche il manifesto della campagna: amici e parenti di Carlo che espongono la bandiera fuori dalla finestra. Coi vicini che vogliono partecipare al casting e apparire anche loro sul manifesto. Ma come lanciare veramente i vessilli di pace? 19 settembre Zanotelli suggerisce di contattare le associazioni dall?alto: preferiscono partecipare al lancio di una campagna che aderire in seguito. Nicoletta chiama Gino Strada, i numeri uno di Acli, Arci e Forum del Terzo settore proponendo di incontrarli dieci giorni dopo a Roma. “Ma non funziona: parliamo d?altro e parte la campagna di Emergency Fuori l?Italia dalla guerra“. 27 settembre In una stanza del Campidoglio, a Roma, Gino Strada e Tiziano Terzani presentano alla stampa la campagna Fuori l?Italia dalla guerra. A fargli da sfondo, le bandiere della pace con cui Nicoletta, Diego e Luca hanno tappezzato i muri del Campidoglio. Interviene anche Alex Zanotelli che presenta ufficialmente le bandiere di pace. “Un?emozione”, ricorda la Landi. Che bisbiglia ai compagni: “Ci pensi come sarebbe bello camminare per le strade e vedere una bandiera qua e una là?”. Per rendersene conto devono aspettare i primi d?ottobre. Gino Strada parla a Modena. In città spuntano le prime bandiere e Nicoletta e Carlo, che guidano verso l?appuntamento col chirurgo di Emergency, coniano per scherzo questo slogan: “Voi avete le televisioni, noi i balconi!”. Il 31 ottobre, sul sito www.bandieredipace.org viene pubblicato il primo messaggio di adesione alla campagna. Arriva da Enrico di Cusano Milanino: “Ho esposto la bandiera della Pace al mio balcone e sono disponibile ad attivarmi localmente per segnalare le iniziative della Campagna Pace da tutti i balconi diffondendo materiale e informazioni”. 9 novembre L?arcobaleno della pace diventa lo sfondo del Social forum: 40mila bandiere sventolano nella manifestazione contro la guerra . E la campagna cresce: i volontari di Peacelink costruiscono un database per contare le bandiere d?Italia, i Beati i costruttori di pace si offrono di fare l?ufficio stampa e viene organizzato un servizio di consulenza legale per i pacifisti con problemi condominiali. “La prima a segnalarci grane con l?amministrazione di condominio è stata proprio la sorella di Zanotelli”, ricorda Nicoletta. Il sito, intanto, ha raggiunto i 100mila contatti giornalieri. dicembre Il 10 dicembre, giornata di mobilitazione per chi vuole l?Italia fuori dalla guerra, si contano più di 100mila bandiere. Ma è a Natale che accade ciò che nessuno s?aspettava: “La campagna comincia a volare da sola. La gente comune, quella che internet non sa cos?è o non gli interessa, anche quella che non viene nelle piazze, la gente della periferia e dei piccoli paesi, inizia a esporsi. Anziani, squadre sportive, enti locali. La bandiere cominciano a uscire dalle manifestazioni del movimento e finalmente entrano nella vita di tutti i giorni”. gennaio Il primo dell?anno, sul sito www.bandieredipace.org vengono segnalate 27 nuove bandiere. Spuntano come funghi in tutta Italia e perfino in Australia, come dimostra questa email arrivata al sito: “Voglio ringraziare mia mamma per avermi spedito la bandiera trasformando il mio balcone in un arcobaleno di pace. A wish of peace and love to everyone, Mana”. Ora, www.bandieredipace.org riceve 4mila accessi quotidiani e a coordinare la campagna è un team di 15 persone sparse per tutto il Paese. L’arcobaleno di Dio scoperto da Capitini Dove nasce la bandiera della pace? Dalla Bibbia. C’é un versetto della Genesi all’origine del drappo dai sette colori. Nel capitolo 9 del primo libro della Bibbia, infatti, Dio, all’indomani del diluvio universale, dice a Noé: “Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi ricorderò la mia alleanza che é tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne”. Seguendo questa indicazione, nelle rappresentazioni medievali del Giudizio universale, i salvati sono circondati dall’arcobaleno, simbolo della pace definitiva tra Dio e l’uomo. E la bandiera? Il primo a introdurla come simbolo della pace fu Aldo Capitini, il fondatore della marcia Perugia- Assisi e del movimento nonviolento. Raccontò di averla scoperta nel Regno Unito. Davvero una bella scoperta.


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