Cultura

Aria nuova alla fiera delle tecnologie. Un cuore tra i computer

Si chiama Social Innovation Village e ospita nove realtà del terzo settore, tra cui Vita.

di Riccardo Bagnato

Smau cambia pelle. Per l?edizione 2003 dello Smau ci sono almeno due grandi novità. Fino al 6 ottobre, infatti, in Fiera a Milano, per la prima volta sia il mondo open source che quello non profit approdano all?evento fieristico dedicato alle nuove tecnologie più importante dell?anno. Non solo gadget, giochi, console e cellulari, ma 200 metri quadrati, un vero Social Innovation Village dedicato a realtà non profit, fra cui Fondazione don Gnocchi, Fondazione Risorsa Donna, Aster-X, Forum del Terzo settore, Redattore sociale, Spes (Centro servizi volontariato), Ufficio nazionale servizio civile, Inail. Non solo: Vita non profit content company è presente con uno stand in partenariato con Banca Popolare di Milano.

Un?edizione in crescita
Una novità per Smau che, occupandosi di informatica, cioè di un mondo estremamente competitivo, potrebbe sembrare poco attento al sociale. Ma qualcosa sta cambiando, complice la crescita del settore in termini di consapevolezza e responsabilità sociale. Lo dimostra la scelta di dedicare uno spazio al non profit impegnato sul fronte dell?innovazione tecnologica. Al Village, per esempio, viene illustrato il portale internet sulle tecnologie per l?autonomia e l?integrazione sociale delle persone con disabilità, realizzato dal Siva (Servizio informazione e valutazione ausili) della Fondazione don Gnocchi ().
Altra novità presente è il programma Digitale Solidale voluto da Smau e Regione Lombardia, con il coordinamento del Tavolo permanente del Terzo settore lombardo: si tratta di un progetto che permetterà alle aziende operanti nel settore informatico di farsi carico di un?iniziativa sociale in collaborazione con realtà del volontariato. Ambiente e tecnologia, in collaborazione con Legambiente, è stata invece la sigla sotto la quale sono raggruppate quelle realtà che realizzano impianti ?no waste? (tecnologie che non producono rifiuti), e redigono bilanci ambientali, riducendo l?uso di risorse ed energia.
“Si percepisce più interesse delle edizioni precedenti”, dice Salvatore Romagnolo, direttore di Apogeonline, editore e presenza storica a questo salone. “Alcune grandi aziende sono tornate . E anche se non siamo al boom di qualche anno fa, questa edizione ci riserva qualche novità indiscutibile, come la presenza sempre maggiore del mondo open source”. Non a caso Firenze Tecnologia (Firenze Tecnologia), l?azienda speciale della Camera di commercio che si occupa di innovazione tecnologica e che proviene da una realtà locale sensibile al mondo open source, dedica a questo tema un workshop in seno allo Smau per studiare nuovi media tecnologici attraverso software non proprietario.

Presenti e assenti
Ma l?edizione 2003 tiene anche a battesimo la Free Software Foundation italiana (Free Software Foundation Europe), presente al Salone per la prima volta. Assenti di un certo peso sono Red Hat Linux, fra i massimi distributori mondiali del pinguino, e Zucchetti, azienda leader per soluzioni aziendali e software gestionale nella pubblica amministrazione (1.500 amministrazioni locali fra i propri clienti).
“Per Zucchetti”, ha detto l?amministratore delegato, Federico Del Freo, “da qualche anno sono più interessanti altri tipi di incontri, come il Com-pa, il Salone della comunicazione pubblica”. Pubblica amministrazione locale che allo Smau, viceversa, stenta ancora a trovare un suo spazio.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.