Mondo

Argentina, il cappio del Fmi strozza i poveri

«Se non pagate, addio ai programmi sociali della Banca mondiale e del Bid», firmato Fmi. Buenos Aires non sa che fare

di Stefano Arduini

Delle due l’una: o l’Argentina onorerà le scadenze di ottobre con la Banca mondiale (1005 milioni di dollari) rinunciando alle riserve monetarie della banca centrale, oppure dovrà dire addio alle politiche sociali e Duhalde, il presidente argentino, si ritroverà a fare i conti con la protesta di piazza. Oltre le parole di circostanza del ministro del tesoro americano Paul O’Neill, «sono molto preoccupato per la gente che vive in Argentina», c’é la fermezza del Fmi che per voce del numero due dell’istituzione Anne Krueger ha dichiarato: «se smetteranno di pagare, le conseguenze saranno molto serie, sia dal punto di vista economico, sia, soprattutto dal punto di vista sociale”. il governo argentino si trova ad un bivio e se segliesse la strada del mantenimento delle riserve, i primi a rimetterci saranno le fasce più deboli della popolazione, che non potrebbero più contare sui minimi servizi sociale ancora attivi.


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