Welfare

Argentina: Amnesty International invia una delegazione

Si chiede: "Il pieno rispetto dei diritti umani è una priorità per la soluzione della crisi"

di Redazione

Mentre l’Argentina è scossa dalle tensioni sociali e dall’incertezza economica, Amnesty International visita il paese per esporre al governo del presidente Eduardo Duhalde le proprie preoccupazioni in materia di diritti umani e proporgli l’adozione di un Programma Nazionale di Azione sui Diritti Umani. “La volontà politica del nuovo governo sarà cruciale per fronteggiare le sfide dell’Argentina in materia di diritti umani” ha dichiarato l’organizzazione, che ha sollecitato incontri con il Presidente della Repubblica e i ministri del suo gabinetto. “E’ imprescindibile che in queste ore il governo dia un segnale chiaro che la protezione dei diritti di tutti gli argentini sarà una priorità del suo programma”. Di fronte alle difficili circostanze economiche nelle quali versa attualmente il paese, Amnesty International si appella alle autorità argentine affinché, nell’elaborazione delle future politiche economiche, tengano in considerazione i diritti – quali il diritto al lavoro, a un livello di vita adeguato, all’educazione e alla salute – stabiliti dal Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del quale l’Argentina è uno stato parte. “I diritti umani sono indivisibili e interdipendenti e devono essere rispettati nella loro totalità, anche nelle situazioni più critiche”, ha ricordato l’organizzazione. Nonostante l’attenzione internazionale sia focalizzata principalmente sulla situazione economica, Amnesty International ha ribadito che le sue preoccupazioni vanno molto oltre e abbracciano temi esistenti da anni, come l’uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza, la pratica della tortura, la persecuzione di vittime, testimoni e difensori dei diritti umani, e la pesante eredità delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel passato, che restano impuniti. Nei mesi scorsi, Amnesty International ha ripetutamente espresso la propria preoccupazione riguardo all’operato delle forze di sicurezza nell’ambito delle manifestazioni tenutesi in varie parti del paese, durante le quali sono stati feriti e uccisi numerosi partecipanti. “E’ vitale che tutte le denunce di uso eccessivo della forza da parte degli agenti dello stato siano investigate immediatamente, totalmente e in maniera imparziale, che siano sospesi dal servizio e consegnati alla giustizia coloro che vi sono implicati e che le vittime ottengano adeguato risarcimento” ha dichiarato l’organizzazione, chiedendo alle autorità argentine che riaffermino il controllo sulle forze di sicurezza e si assicurino che le violazioni dei diritti umani da queste perpetrate non restino impunite. Inoltre Amnesty International è preoccupata del fallimento delle autorità argentine nello sradicare in maniera efficace la tortura e i maltrattamenti che, secondo informazioni pervenute all’organizzazione, sono praticati in maniera generalizzata nell’ambito delle indagini di polizia e delle condizioni carcerarie. “La tortura sembrerebbe essere un fenomeno del passato, una tappa superata per i governi democratici degli ultimi 19 anni, ma purtroppo non è così: nelle carceri e nelle stazioni di polizia argentine oggi si continua a torturare e maltrattare i detenuti e i sospetti criminali ed è stato registrato un numero preoccupante di casi, incluse ‘morti in custodia’, ha segnalato l’organizzazione. “Per garantire i diritti umani di tutti gli argentini in futuro è indispensabile portare alla luce la verità e fare giustizia sui casi di gravissime violazioni dei diritti umani perpetrati nel passato”, ha aggiunto Amnesty International. “Il nuovo governo deve esprimere il proprio fermo impegno a indagare questi abusi, chiarire la sorte delle migliaia di ‘desaparecidos’ dell’epoca del governo militare, i cui familiari vivono la tortura quotidiana di non conoscere la verità, e consegnare i responsabili alla giustizia”. “Per lottare contro l’impunità per queste violazioni, è imperativo che si abroghino definitivamente le leggi dette del Punto final e Obediencia debida”, ha dichiarato Amnesty International, considerando come un “primo passo” la decisione del giudice federale Gabriel Cavallo, in una causa di sparizione forzata, di dichiarare incostituzionali e nulle queste leggi. “Allo stesso modo si devono adottare misure per proteggere i testimoni, giudici, avvocati e difensori dei diritti umani coinvolti nella lotta all’impunità”. “Il rispetto dei diritti umani e’ una priorità’ imprescindibile, anche quando un paese soffre una grave crisi” ha commentato Daniele Demarie, coordinatore per l’Argentina della Sezione Italiana di Amnesty International. “Siamo molto preoccupati dei ritardi con cui lo stato argentino affronta il problema dell’impunita’: ci sono persone che ancora oggi, a più’ di 25 anni dall’inizio dell’ultima dittatura militare, attendono che si indaghi sulle passate violazioni dei diritti fondamentali, per conoscere la verità’ e per ottenere giustizia. Indagare, processare e punire i colpevoli” ha concluso Demarie “e’ un dovere internazionale cui l’Argentina non può’ venire meno.” La delegazione di Amnesty International composta da Virginia Shoppée, ricercatrice per l’Argentina e Esteban Béltran Verdes, direttore della Sezione Spagnola dell’organizzazione, resterà in Argentina dall’11 al 15 febbraio.


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