Politica
Arezzo: la Conferenza chiude tra delusioni e proposte
La tre giorni dedicata al Volontariato lascia molte domande sul tavolo dei Ministri. Dalla Caritas all'Auser, le voci dei protagonisti
di Redazione
AREZZO – Si sono appena concluse le relazioni finali dei gruppi di lavoro presso la IV Conferenza nazionale del Volontariato. La chiusura dei lavori si sta svolgendo ora con i contributi dei Ministri invitati per la tavola rotonda (Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione; Girolamo Sirchia, ministro della Salute. Assente Enrico La Loggia, ministro per gli Affari regionali).
La mattinata si è aperta con alcune polemiche a causa dell’assenza di rappresentanti del Governo alle conclusioni dei lavori delle associazioni.
Edo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore, ha abbandonato la Conferenza subito dopo questi contributi.
“Sono venuto con delle preoccupazioni sul mondo del volontariato e qui ho capito che sono condivise” dichiara Don Giancarlo Perego, responsabile area nazionale Caritas “i punti su cui riflettere riguardano la modifica legislativa della Legge nazionale e una seria riflessione sull’identità stessa del Volontariato”.
“Una tre giorni sul Volontariato? Io credo ci sia stata praticamente solo una giornata dedicata al mondo delle associazioni, in particolare questa mattina in occasione delle conclusioni dei gruppi di lavoro. Ma non mi sembra ci fossero politici ad ascoltarci, e questo la dice lunga su come questa conferenza sia stata condotta” aggiunge Sergio Marelli, Presidente della Associazione ONG italiane. “Anche se forse non siamo stati ascoltati, le cose che abbiamo detto sono molto importanti: è emerso un volontariato maturo, che rivendica un doveroso sostegno da parte dello Stato. E’ emerso infine un volontariato molto preoccupato di essere nei territori; un volontariato che rivendica le proprie rappresentanze come soggetti che devono stare nei tavoli decisionali: la consultazione non può essere confusa con la partecipazione”.
“Sono davvero indignata” esordisce Maria Guidotti, presidente Auser. “Le conclusioni hanno avuto il tempo minimo necessario, le relazioni sono state chiuse in pieno affanno per lasciare spazio alla parata di ministri. Non ci hanno lasciato cinque minuti per discutere in plenaria di queste proposte”.
Queste voci dimostrano che c’è un volontariato vivace e combattivo e che i disagi logistici, organizzativi e la pianificazione degli interventi, non hanno spento il desiderio di confrontarsi e fare proposte per il furuto del settore.
Questa mattina, infatti, i contributi dei sei gruppi di lavoro (Volontariato ed Enti locali; Legge 266; Centri di Servizio; Confronto fra generazioni; Soggetti deboli e non autosufficienza; Emergenze – di cui daremo ampio resoconto sul prossimo numero di VITA non profit magazine), hanno illustrato le problematiche e hanno esposto precise richieste alle istituzioni: la questione della partecipazione del Volontariato alla programmazione istituzionale degli interventi; un maggiore sostegno a livello fiscale (esclusione dall’IRAP e riduzione dell’IVA); un quadro legislativo completo anche a livello regionale.
a cura di Benedetta Verrini e Riccardo Bagnato
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