Formazione

Arezzo: il problema scuola alla Conferenza del Volontariato

Convinti, amaraggiati, ma fondamentalmente in cerca di risposte, un gruppo di precari di Arezzo e di altre città per un fuori programma alla Conferenza nazionale del Volontariato

di Riccardo Bagnato

AREZZO – “L’ho vista e l’ho fermata: le ho consegnato la nostra lettera”. Silvia, precaria, due abilitazioni all’insegnaento, insieme a decine di colleghi del “comitato precari di Arezzo” è giunta alla Conferenza del Volontariato e, incontrata per caso il Ministro Letizia Moratti le ha espresso le richieste di oltre 35.000 precari che in Italia si sono visti “scippare” il posto di lavoro per decreto. “Quello che è mancato fondamentalemente è stato un periodo di transizione” ci dice Cristina “molti neolaureati che hanno frequentato le Ssis (Scuole di Specializzazione all’istruzione secondaria) istituite con la riforma Berlinguer, sono stati automaticamente inseriti nella 3° fascia degli abilitati all’ultimo concorso ordinario e degli abilitati ai corsi riservati. Avendo garantiti 30 punti a seguito dei due anni (per cui si pagano fino a 3.000 euro), ed essendo inseriti nella stessa fascia di chi, esercita la professione in quanto precario, ci siamo visti scavalcati e lasciati a casa.” Un incontro con il capo Ufficio stampa e portavoce del Ministro, Roberto Pesenti, improvvisato presso la sala stampa della Conferenza nazionale del Volontariato, ha chiarito come il problema sia in discussione presso un gruppo tecnico al Ministero, ma non si sono potute avere certezze sui tempi.


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