Cultura
Aretuska, siciliani stile Giamaica
Recensione del primo cd degli Aretuska, "Baciamo le mani"
di Walter Gatti
Dopo 15 anni di onorata attività, qualche centinaio di concerti e la partecipazione a decine di dischi altrui, Roy Paci (nella foto) ha deciso di mettersi in proprio. Trombettista, arrangiatore,collaboratore ispirato e vulcanico di gente di calibro (da Manu Chao ai Mau Mau, da Enrico Rava a Trilok Gurtu, da 99 Posse a Vinicio Capossela), il siciliano Roy ha chiamato un manipolo di conterranei gaudenti con la passione per il reggae, lo ska, il rock steady e tutto quanto spinga il pop verso i territori dell?ironia, della trance viscerale. Nasce la band, il suo nome è Aretuska, nasce il cd, Baciamo le mani (Vice/Versa), nasce la chiave di lettura, che è divertimento compositivo, qualità musicale altissima, vale a dire quelle cose che stanno facendo grande la musica italiana non allineata. Come già La Crus o Delta V, anche gli Aretuska si impegnano in una serie di riletture di brani storici, centellinando con verve giamaicana titoli tra cui spicca Se stasera sono qui (stupendamente cantata dall?ospite d?onore: Meg dei 99 Posse). Tra i brani inediti due valgono da soli l?acquisto, Magnificat e Peretto, piccoli tesori di equilibrio sonoro e di affiatamento, in cui i compagni di Roy (Peppe Siracusa alla chitarra, Salvo di Stefano alla tromba, Gaetano Santoro al sax tenore, Rosario Patania al trombone, Sandro Azzaro alla batteria, Fred Casadei al basso) mostrano di valere la scelta del poliedrico capobanda.
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