Non profit
Arci servizio civile: “Gli enti sono preoccupati”
Domani 2 ottobre 2013 viene presentato a Roma il nono rapporto di Asc, che da sempre misura risultati e aspirazioni di enti e giovani in servizio. "La riduzione dei posti rischia di lasciare a mani vuote le piccole associazioni", riporta il presidente Licio Palazzini
All’indomani della presentazione, da parte del ministro dell'integrazione Cécile Kyenge, della Relazione annuale al Parlamento sul Servizio civile nazionale dell'anno 2012 (disponibile a questo link sul sito governativo ufficiale), e in attesa del nuovo bando nazionale, che potrebbe uscire entro questa settimana (forse venerdì 4 ottobre), Arci servizio civile presenta domani 2 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale per la nonviolenza, la nona edizione del proprio rapporto annuale riguardante gli aspetti cruciali legati ai volontari in servizio e ai progetti a cui essi contribuiscono. “Soddisfazione dei ragazzi e preoccupazione degli enti: questi i primi elementi che saltano agli occhi scorrendo il nostro rapporto, dichiara Licio Palazzini, presidente di Asc, Arci servizio civile, in un momento in cui tutto sembra andare a rotoli le ragazze e i ragazzi in servizio con le organizzazioni della nostra rete (da aprile 2012 ad aprile 2013, ndr) si dichiarano molto soddisfatti dell’esperienza vissuta e sottolineano che hanno incontrato la formazione alla nonviolenza per la prima volta.
Tra gli enti c’è preoccupazione “perché, conti alla mano, per ogni persona in servizio la rete Asc ha investito 5500 euro a fronte dei quasi 6mila dello Stato, per assicurare qualità e servizi”, continua Palazzini. “Se vogliamo quindi un Scn di qualità ciò implica due considerazioni: il co-finanziamento delle organizzazioni già esiste, e con questa tendenza alla riduzione dei posti in futuro solo il sistema pubblico e le organizzazioni più ‘ricche’ potranno fare servizio civile: alle più piccole, quelle che investono tutto nelle attività istituzionali, sarà negato”.
Il servizio civile continua a rimanere un fortissimo elemento di coesione sociale: “in questo contesto può essere funzionale alla strategia di inserimento dei giovani nelle responsabilità dell’età adulta fra cui il lavoro”, sottolinea il presidente di Asc. “I dati Istat parlano di un 40,1% di giovani disoccupati e anche Papa Francesco afferma che la disoccupazione giovanile di massa e di lunga durata mette a rischio la pace. Per questo mentre chiediamo a Governo e Parlamento fondi nella legge di stabilità, chiederemo ai relatori presenti che cosa si sta facendo per dare piena attuazione alle indicazioni contenute nella legge Fornero in tema di certificazione delle competenze anche per il servizio civile”.
All’interno della giornata di presentazione (al Centro congressi Cavour di Roma) del IX Rapporto di Asc, avrà luogo la tavola rotonda Il contributo del Servizio civile nazionale all’inclusione dei giovani nell’Europa e l’Italia della grande crisi: la sfida presente al Scn come modalità di Difesa civile e nonviolenta della Patria, con la partecipazione, oltre a Palazzini, di Carlo Dell’Aringa, sottosegretario del ministero Lavoro e Politiche Sociali, Andrea Ranieri, consigliere Isfol, e Giovanni Bastianini, presidente della Consulta nazionale del servizio civile.
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