Arci e Ucca si mobilitano per le Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo del 26,27,28 marzo. Dopo i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo, aggravati dalla scelta recente di congelare una parte dei già esigui finanziamenti, si tagliano i fondi per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale.
Si dimettono prestigiosi direttori di fondazioni e il presidente del Consiglio dei Beni Culturali, teatri e le sale cinematografiche chiudono, il cinema annega nelle promesse non mantenute aggrappandosi a provvedimenti iniqui come l’aumento del prezzo del biglietto, la musica non trova più gli spazi dove suonare, come a Milano dove “Ci Chiudono Fuori” .
Non solo 500 mila lavoratori dello spettacolo saranno senza lavoro da qui a breve, ma decine di migliaia di esperienze culturali radicate sul territorio, luoghi di sperimentazione, di promozione delle arti, di sviluppo di imprenditorialità giovanile, rischiano di morire per asfissia.
Chi ci governa fa finta di non capire che la Cultura è uno dei cardini del nostro futuro. Davvero si pensa che creatività ed innovazione, conoscenza e ricerca, non siano strategici per un nuovo sviluppo?
Sono proprio i settori legati alla conoscenza, alla ricerca, alla cultura quelli che potranno generare nuova occupazione giovanile e nuova imprenditorialità.
“Non è intelligente tagliare la scienza, l’istruzione e la cultura” afferma il presidente della Commissione europea Barroso bacchettando il governo del nostro Paese. Non solo condividiamo l’appunto ma chiediamo un impegno vincolante alla politica per cambiare ORA la direzione di marcia.
Serve un patto urgente di tutto il mondo della cultura, dall’associazionismo culturale alle fondazioni lirico sinfoniche, con chi governa il Paese e le nostre città per arginare la politica distruttiva del Ministro Tremonti e del governo che rappresenta.
La mobilitazione dei giorni 26,27 e 28 marzo è promossa da Anci, Agis, Federculture, UPI, Conferenza delle Regioni e FAI.
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