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Arché, un impasto di umanità

È stato pubblicato il bilancio sociale 2022 di Fondazione Arché che riporta il numero di persone affiancate (2687), l’andamento dei progetti e l’impegno per la pace in Ucraina. Gli educatori le hanno incontrate nelle comunità mamma-bambino di Milano, nei 39 alloggi gestiti tra Milano e Roma, nei progetti presso gli ospedali e nelle carceri

di Redazione

“Chi scopre con piacere un bel libro da leggere. Chi accarezza Mirtilla addormentata e non pretende altro”. Inizia così la poesia di p. Giuseppe Bettoni che apre il bilancio sociale 2022 di Fondazione Arché: dettagli che sfuggono alle statistiche e ai traguardi raggiunti dalla Onlus, ma che ne compongono “l’impasto d’umanità”, e che culminano nel richiamo a ciascuno ad agire responsabilmente e a fare il proprio dovere civico come sancito nell’articolo 4 della Costituzione italiana.

Responsabilità che può manifestarsi anche in una scelta di volontariato: nel 2022 a farlo per Arché sono stati 709 uomini e donne, di cui 323 all’interno delle attività di volontariato aziendale, come accadeva prima della pandemia. Citando una testimonianza riportata nel Bilancio Sociale, il volontario ha la possibilità di conoscere “situazioni di cui non vorresti mai credere l’esistenza” e di capire “che bisogna far qualcosa, anche la più piccola”.

L’obbiettivo è quello di sostenere, affiancare e dare una speranza alle persone in difficoltà: nell’ultimo anno sono state 2687. Educatori e educatrici di Arché le hanno incontrate nelle comunità mamma-bambino di Milano, dove sono stati accolti 24 nuclei mamma-bambino per un totale di 39 minori e 24 adulti, nei 39 alloggi gestiti tra Milano e Roma, con 122 beneficiari di cui 57 minori e 65 adulti, nei progetti presso gli ospedali “Buzzi” e “Macedonio Melloni” di Milano e “San Camillo” di Roma, e sul territorio con il servizio di assistenza domiciliare minori e minori con disabilità che interviene a fianco delle famiglie vulnerabili con lo scopo di sostenere i genitori e i figli nella loro relazione.

Dal 2022 Fondazione Arché lavora anche negli istituti penitenziari di Milano: quattro educatrici hanno affiancato 16 nuclei mamma-bambino presso l’ICAM di Milano e presso la sezione Nido del carcere di Bollate e hanno incontrato 30 donne all’interno degli istituti di Bollate, San Vittore e nello spazio messo a disposizione da Cascina Cuccagna. Infine, l’area Cittadinanza ha coinvolto più di 1100 persone, giovani e meno giovani, in attività culturali e non.

È una mission, quella di Arché, che richiede un impegno ad adattarsi ai bisogni e alle esigenze che emergono nella società; infatti un capitolo del bilancio sociale, intitolato “Arché per la pace”, riepiloga le attività promosse dalla Fondazione, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Si ricordano i 24 adulti e i 21 bambini in fuga dalla guerra accolti tra Milano e San Benedetto del Tronto nel 2022, si scrive dei 5 viaggi umanitari organizzati per portare alimenti, vestiti e medicinali a Leopoli a sostegno della popolazione civile, e si elencano le iniziative promosse nel corso dello scorso anno per promuovere una cultura di pace.

Chiudono il bilancio sociale gli obbiettivi per il 2023, che declinano nella concretezza 5 linee guida: desiderare il cambiamento, ripensare la cura, essere al servizio del bene comune, promuovere la partecipazione giovanile e prendersi cura d’ogni cosa non solo dell’umano. Sono queste le direttrici per il quinquennio 2021-2025 delle attività di operatori e operatrici della Fondazione e del vario e variegato “impasto di umanità” di cui vive Arché e che la fa vivere ogni giorno.