Arabi contro noi arabi

Essere arabo e sentire che qualche arabo come te possa aver compiuto un gesto così assurdo e scellerato è terribile. La reazione della gente era una incognita: come avrebbe reagito a un evento così traumatico? I miei pensieri andavano alle comunità arabe negli Stati Uniti che dovevano far fronte anche ad un eventuale sentimento di profonda ostilità da parte degli americani che si vedevano attaccati in casa, violati nella loro città simbolo: New York. Devo dire che sono rimasto stupito da alcune reazioni che non mi aspettavo, conoscendo alcuni americani ho scoperto che non esiste un sentimento anti arabo per definizione. Gli immigrati arabi continuano la loro vita, senza quell?ostilità che parrebbe naturale trovare dopo gli avvenimenti degli ultimi anni. In me in quei giorni è aumentata la consapevolezza di essere arabo, di essere comunque tirato in causa. In un ragazzo come me, che non si era mai soffermato a pensare a cosa voglia dire portare dentro di sé due culture diverse, che da un giorno all?altro deve fare i conti con delle persone ignobili che cercano di sporcare una parte di te, è un colpo traumatico. Per questo il nostro pensiero va a tutte quelle persone innocenti che hanno perso la vita senza un motivo preciso e la speranza è che il nostro impegno, i nostri sentimenti che si sono prepotentemente affermati dopo l?11 settembre possano essere d?aiuto per isolare quei fanatici che prima di tutto fanno del male a noi, loro confratelli in quanto arabi come loro.