Volontariato

Aps: italiani pronti a nuove tasse per i Paesi poveri

Lo rende noto il Rapporto 2005 dell'Eures condotto su un campione rappresentativo di 2.200 italiani maggiorenni

di Redazione

Diminuire il numero delle tasse e delle imposte e, soprattutto, il peso della pressione fiscale, e’ divenuto negli ultimi anni una delle ”questioni nazionali” ricorrenti, almeno nella comunicazione politica destinata ai cittadini, tanto piu’ in una fase caratterizzata dall’aumento del costo della vita e dalla riduzione del potere di acquisto dei salari. Eppure l’apertura degli italiani verso i problemi della poverta’ e dello sviluppo dei paesi terzi sembra porsi come condizione prioritaria. Il 64,5% del campione di dichiara infatti favorevole (il 36% ”del tutto” e il 28,5% ”abbastanza”) alla introduzione di una nuova tassa di solidarieta’ (non superiore allo 0,5% del reddito) destinata esclusivamente a sostenere lo sviluppo e l’economia dei Paesi del ”terzo e quarto mondo”; soltanto un intervistato su 5 (20,6%) esprime la posizione contraria (il 10,6% ”piuttosto” ed il 10% ”del tutto”), mentre il 15% non assume una posizione di merito. Analoghe le posizioni delle donne (65,2% le favorevoli) e degli uomini (63,8%), cosi’ come quelle del campione delle diverse fasce di eta’, con indicazioni pari al 62,4% nella fascia 18-29 anni e vicine al 65% in tutte le altre. Anche in base al titolo di studio in tutte le articolazioni del campione i favorevoli a ”mettere le mani in tasca” per aiutare le popolazioni dei Paesi poveri sono ampiamente maggioritari, con il valore ”minimo” del 58,8% nel campione meno scolarizzato che sale al 61,8% tra i diplomati, fino a raggiungere il 70,3% tra i laureati che, naturalmente, avvertono in misura inferiore il possibile impatto negativo di tale riduzione del proprio reddito. Del tutto omogeneo, inoltre, il dato territoriale, mentre uno scarto significativo si registra tra il campione di centro-sinistra, favorevole con il 75,4% dei consensi, e quello di centro-destra, dove pur con un valore inferiore (56,5%) prevale l’opinione a favore della ”tassa di solidarieta’ per i paesi poveri” (56,5%).


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