Famiglia
“Aprile” e la globalizzazione
Alla presentazione della nuova associazione politica dei Ds, alcuni deputati della Quercia parlano di Palestina e Occhetto annuncia la nascita di "Planet plattform"
Domenica scorsa, nell’ambito dell’assemblea di presentazione dell’associazione “Aprile” che si è tenuta a Roma, al teatro Eliseo, e che ha rappresentato la prima grande uscita pubblica del cosiddetto “correntone”, capeggiato da Giovanni Berlinguer, leader della minoranza congressuale interna alla Quercia, ma ora aperta anche a realtà, associazioni, comitati e singoli aderenti della sinistra italiana, due sono stati gli spunti interessanti per il mondo del no profit e del Terzo settore. La prima riguarda la testimonianza che, in apertura di assemblea, i deputati della Quercia Famiano Crucianelli e Marco Fumagalli (esponenti dei Comunisti unitari e della sinistra interna del partito) hanno riportato dal loro viaggio in Palestina e in particolare a Gerusalemme e a Ramallah. “Le scene che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi è terribile e drammatica”, ha detto a Vita Crucianelli: “I palestinesi vivono come sequestrati nelle loro case e il terrore e l’odio stanno creando un fossato incolmabile tra le due comunità, fossato che può portare solo ad altri disastri. Con noi c’erano sette pacifisti israeliani, giovanissimi, che ci hanno accompagnato nell’impresa di far arrivare viveri e medicinali negli ospedali palestinesi, dove manca tutto, sangue compreso”. La seconda riguarda l’annuncio che il fondatore del Pds e ultimo segretario del Pci, Achille Occhetto, ha fatto, contestualmente alla notizia della sua adesione all’area che si raccoglie attorno ad Aprile, quella di un centro studi sulla globalizzazione e i diritti che si chiama “Planet plattform” e che ha già visto l’adesione di molti esponenti diessini e non, da Giovanna Melandri a Paolo Sylos Labini, e che vuole fornire strumenti e mezzi d’analisi della situazione politica italiana e internazionale, con un occhio privilegiato ai temi e alle ragioni del movimento che si oppone alle logiche del liberismo.
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