Non profit

Apre il Salone del Volontariato

Al via a Lucca fino al 20 febbraio "Villaggio solidale". Una presentazione di Maria Pia Bertolucci

di Redazione

Quattro giorni e altrettanti temi principali: servizi, partecipazione educazione e innovazione. È l’edizione zero di Villaggio Solidale, il salone italiano del volontariato, in programma a Lucca dal 17 al 20 febbraio, al Polo fieristico ex Bertolli.

Perchè “Villaggio Solidale”
di Maria Pia Bertolucci *

Quando, pochi mesi fa, fa ci fu proposto di organizzare un salone nazionale sul volontariato a Lucca, avemmo due reazioni assolutamente opposte: di attrazione e di freno, con l’aggiunta di tanta paura. Di attrazione perché poteva essere una grande opportunità riuscire a portare a Lucca volontari ed istituzioni, come negli anni ’80 e primi anni ’90.

Contribuimmo con questi eventi a far emergere il volontariato a livello nazionale «dal fiume carsico dove scorreva» (per citare uno dei nostri fondatori, Giuseppe Bicocchi). Ma eravamo anche frenati dai tempi troppo ristretti e dalla necessità di riallacciare progetti, legami e relazioni molto velocemente. Entrambi gli stati d’animo erano conditi dalla paura di apparire velleitari e troppo ambiziosi.

Poi, come spesso succede a noi del Cnv, abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e ci siamo messi al lavoro. Via via che passano le settimane, stiamo prendendo consapevolezza che ne valeva la pena. Per i risultati che aspettiamo da Villaggio Solidale, ma anche e soprattutto, per quanto sta succedendo adesso. Abbiamo riallacciato relazioni, scambiato idee, ci siamo confrontati con molti degli attori a livello nazionale e abbiamo trovato sintonie sincere, intuizioni condivise, voglia di provare a farsi vedere.

E non «in negativo» per rivendicare, per alzare la voce, per segnalare le mancanze, ma soprattutto per battere un colpo, per farci notare, per non farci scaricare addosso tutte le aspettative delle famiglie, delle persone sole, dei disabili, ma anche delle istituzioni a tutti i livelli che, con i bilanci sempre più miseri, scaricano -o meglio caricano sulle spalle dei volontari e delle loro associazioni- pesi impossibili anche per le spalle più forti.

E’ alla luce di queste considerazioni che abbiamo lavorato in queste settimane con la finalità di portare in fiera il bello, l’entusiasmo, la passione civile che contraddistingue il volontariato, ma anche il suo stile di sobrietà, di gratuità e soprattutto la sua creatività, la sua voglia di mettersi alla prova, di accettare la sfida di tornare ad essere soggetto di cambiamento culturale e sociale nel nostro paese. Di diventare partner delle istituzioni e non fornitore od esecutore di servizi progettati da altri, magari per spendere meno.

Per questo abbiamo ideato Villaggio Solidale: per collegare -in linea con la nostra mission associativa- tutti i soggetti che credono che il volontariato sia nel nostro Paese non un’attività da sfruttare, ma una potenzialità da sostenere e valorizzare. E questo per coinvolgere sempre più attivamente i cittadini, in ogni età e cultura, nella cosa pubblica, per far germogliare e crescere una forza sussidiaria a servizio del e per il Bene Comune, autonoma ma collegata con le istituzioni tutte, da soggetto alla pari e non da semplice accessorio come spesso viene considerato dalle amministrazioni.

A volte anche con la complicità di qualche associazione che baratta la propria dignità per una convenzione e qualche spicciolo. La vera forza dei volontari è la dignità, la disponibilità al dono gratuito di sé, della propria creatività, delle intuizioni, della capacità di emozionarsi davanti agli altri, davanti ad un paesaggio, ad un opera d’arte ed a lavorare per la salvaguardia ed al pieno sviluppo di tutto il bello e del benessere per il maggior numero di persone. In fondo i veri volontari sono idealisti e consapevoli che con il loro impegno e la loro passione, contribuiscono a cambiare il mondo. In meglio.

* Vice presidente vicario del Centro Nazionale per il Volontariato

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