Economia

Apre il bar di Piazza dei Mestieri al Tribunale di Torino

I ragazzi che hanno concluso il percorso di formazione presso l'ente torinese gestiranno un punto di ristoro presso il Tribunale dei minori. Tra gli obiettivi del progetto, «portare il sorriso di ragazzi che, anche partendo da situazioni non sempre semplici, “ce l’hanno fatta”»

di Gabriella Meroni

Apre il 9 ottobre al Tribunale per i Minorenni di Torino, in Corso Unione Sovietica, un nuovo, speciale bar: a gestirlo sono i ragazzi che hanno terminato il percorso professionale presso la Piazza dei Mestieri e nasce da anni di collaborazione con il Nucleo di Prossimità e con la Procura dei Minori. Ne dà l’annuncio «con commozione e gratitudine e un pizzico di orgoglio» il presidente dell’organizzazione torinese che di occupa di formazione, orientamento e alternanza scuola-lavoro, Dario Odifreddi, che definisce la sinergia una «buona pratica di collaborazione tra un'istituzione di giustizia e Piazza dei Mestieri, un luogo per i giovani, una scuola attiva nel proporre alternative concrete alla dispersione scolastica».

Il Bar sarà gestito da tale collaborazione, continua il presidente in una nota, che ha portato un anno fa anche alla firma di un Protocollo, ma soprattutto ci ha condotto Piazza dei Mestieri (nella foto, un evento della scuola) alla decisione di impegnarsi per «portare il sorriso di ragazzi che, anche partendo da situazioni non sempre semplici, “ce l’hanno fatta”, dentro un luogo che vede tutti i giorni passare giovani con ferite, ricevute e fatte, anche pesanti». Questo impegno comune del Tribunale per i Minorenni e di Piazza dei Mestieri si propone dunque come stimolo affinché soggetti che operano sul territorio nel campo delle politiche giovanili «facciano rete, lavorando con particolare attenzione sull’esclusione sociale dei minori, per prevenire le forme di disagio che possono portare dall'abbandono scolastico alla devianza».

L’inaugurazione del 9 ottobre, che vuole essere una festa, rimarca il risultato di una collaborazione fattiva tra realtà diverse e complementari, che lottano affinché nessun giovane si perda. «Un ringraziamento particolare», conclude Odifreddi, «va alla dottoressa Baldelli, Procuratore della Repubblica, e ai suoi collaboratori, che con la loro tenacia e determinazione hanno condotto a questo risultato».

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