Politica

Approvato il Reddito di Cittadinanza, con le “norme anti-divano”

Il Reddito di Cittadinanza è stato presentato come «una misura di reinserimento nel mondo del lavoro che serve ad integrare i redditi familiari». Il Ministro Di Maio cita «le tante marce Perugia-Assisi fatte insieme con tutti coloro che credono in questo progetto». I beneficiari sono 5 milioni di persone in povertà assoluta. E 255mila persone con disabilità, che avranno una pensione di invalidità più elevata. «Oggi nasce un nuovo Welfare State»

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri del 17 gennaio 2019 ha approvato Reddito di Cittadinanza e Quota 100. La conferenza stampa che ha seguito l’approvazione del decreto legge ha confermato grossomodo quanto già trapelato dalle bozze fatte circolare nei giorni scorsi. Quindi una misura per quanti si trovano in povertà assoluta, cioè circa 5 milioni di persone: il 47% dei beneficiari sarà al Centro-Nord e il 53% al Sud e Isole. Il Ministro Di Maio ha parlato in verità di «5 milioni di italiani in condizioni di difficoltà, tra cui ci sono 500mila pensionati minimi e 255mila diversamente abili coinvolti». «Penso – ha continuato Di Maio – alle tante Marce Perugia-Assisi che abbiamo fatto con tutti coloro che credono in questo progetto per il Reddito di Cittadinanza»: il riferimento, peraltro un po' ingannevole, non è alla storica PerugiAssisi (che quest'anno ad esempio ha invitato a "osare la fraternità" contro la lezione degli "imprenditori dell’odio") ma alle due manifestazioni organizzate dal MoVimento 5 Stelle «sul percorso tradizionale del movimento della pace» a sostegno del Reddito di Cittadinanza, una nel 2015 e una nel maggio 2017, con il claim "Nessuno Deve Rimanere Indietro".

E ancora: «In sette mesi di Governo abbiamo trovato 12 miliardi di euro all’anno con cui finanziamo il Reddito di Cittadinanza e il superamento della legge Fornero, quindi le coperture c'erano a tutti quelli che in questi anni ci hanno detto che non si poteva fare, dico che in sette mesi l’abbiamo fatto, segnando un giorno storico, quello di oggi, in cui in poco più di 20 minuti il Consiglio dei Ministri ha deciso di fondare un nuovo welfare state in Italia. Oggi nasce un nuovo welfare state in Italia, che aiuta le persone on difficoltà e mette le mette al centro di una rivoluzione del mondo del lavoro».

Quali sono quindi i requisiti per accedere al RdC? Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa; avere un ISEE inferiore a 9.360 euro annui, un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui e un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro per un single che può arrivare fino a 20.000 per le famiglie con persone disabili. Confermate le scale di equivalenza, fino a un moltiplicatore massimo di 2,1. Una persona che vive da sola avrà fino a 780 al mese di RdC: fino a 500 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo), mentre una famiglia di 5 persone, composta da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 2 figli minorenni avrà fino a 1.330 euro al mese di RdC suddivisi in fino a 1.050 euro come integrazione al reddito più 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo). La tabella con il moltiplicatore e gli esempi per le varie tipologie di famiglia sono nelle slides del Governo (allegate) e il Forum Famiglia ha già rilevato come questa sia «una misura studiata scientificamente per i single», «tarata su scale di equivalenza peggiorative rispetto a quelle già discutibili dell’ISEE».

La novità vera pare essere il fatto che nella presentazione si "svela" per così dire la natura del Reddito di Cittadinanza, finora ambigua. Il Reddito di Cittadinanza «è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro che serve ad integrare i redditi familiari». I suoi obiettivi sono tre: «Migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; Aumentare l’occupazione; Contrastare la povertà e le disuguaglianze».

L’altro elemento che non si può tacere, dal punto di vista comunicativo, è la scelta del ministro Di Maio di parlare di “norme anti-divano”: «nessuno potrà restare sul divano, tutti coloro che sono in grado di lavorare dovranno attivarsi stipulando il patto per il lavoro e il patto per la formazione».

Chi è adeguatamente formato, firmerà il Patto per il Lavoro con un Centro per l’Impiego o un’Agenzia per il Lavoro. Chi ha bisogno di ulteriore formazione, siglerà il Patto per la Formazione con Enti di formazione bilaterale, Enti interprofessionali o Aziende. Chi non è in condizione di lavorare, siglerà il Patto per l’Inclusione Sociale che coinvolgerà sia i servizi sociali che i Centri per l’Impiego. Nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto di Inclusione, i beneficiari saranno tutti tenuti a partecipare a progetti utili alla collettività predisposti dai comuni, fino ad 8 ore settimanali. Sono esclusi dal sottoscrivere il Patto per il Lavoro e il Patto di Inclusione gli individui con una disabilità tale da non consentire un accesso al mondo del lavoro (questa specifica va incontro in una certa misura alle critiche giunte nei giorni scorsi da una parte del mondo delle persone con disabilità, ora infatti si legge che «sono esclusi dai medesimi obblighi […] i componenti con disabilità, come definita ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68, fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato e i conseguenti obblighi ai sensi della medesima disciplina») e le persone che assistono figli di età inferiore ai 3 anni oppure individui non autosufficienti («i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di soggetti minori di tre anni di età ovvero di componenti il nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienza, come definiti a fini ISEE»).

I tempi. A febbraio sarà online un sito e a marzo si potrà presentare la documentazione, compilando la domanda online. Si potrà presentare domanda sia online sia agli sportelli della posta che ai Caf. L'incrocio dei dati, per i controlli debiti, avviene in una settimana, in aprile si potrà ritirare la carta. Entro 30 giorni, i soggetti attuatori contatteranno le persone per la firma del Patto per il Lavoro o per la formazione o per l'inclusione sociale. Per le aziende che assumono una persona beneficiaria del RdC, ci saranno fino a 18 mesi di sgravi fiscali, cioé le 18 mensilità del RdC meno le mensilità già erogate alla persona. Per chi volesse avviare un'azienda invece, il delta fra le mensilità ricevute e le 18 possibili diventa un contributo per l'avvio dell'attività. «Entrare nel programma e pensare di lavorare in nero è impossibile», ha affermato Di Maio da Bruno Vespa: «è uno strumento di emersione del nero». Il Ministro Di Maio in conferenza stampa non ha fatto alcun cenno al pezzo di Reddito di Cittadinanza più propriamente collegato alla lotta alla povertà e non al lavoro, ovvero il Patto per l'Inclusione che «assume le caratteristiche del progetto personalizzato» del ReI. Come già abbiamo scritto, «gii interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà sono comunque attivati, ove opportuni e richiesti, anche in favore dei beneficiari che sottoscrivono il Patto per il lavoro» e «il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale e i sostegni in essi previsti, nonché la valutazione multidimensionale che eventualmente li precede, costituiscono livelli essenziali delle prestazioni»: benissimo, però «nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente». Sparisce infine il divieto di usare i soldi del Reddito di Cittadinanza nel gioco d'azzardo (nelle bozze circolate a inizio gennaio l'articolo 5 comma 7 prevedeva invece il divieto «di consumo di beni e servizi provenienti dal gioco di azzardo e che portano alla ludopatia», pena revoca del beneficio).

Quanto alle persone con disabilità, su cui nei giorni scorsi il ministro Salvini ha inscenato un contrasto con i collegi 5 Stelle, minacciando di far saltare il decreto, cosa è cambiato? Ci sono 255.000 nuclei familiari con disabili che riceveranno il reddito di cittadinanza, dice il Ministro. Ma non si tratta di una vera novità, semplicemente viene estrapolato il dato di quanti nuclei con i requisiti per accedere al RdC hanno al loro interno una persona con disabilità. Per chi chiede il RdC e ha in famiglia una persona con disabilità, le offerte di lavoro non potranno mai essere oltre i 250 km da casa. E nell’ambito delle pensioni di cittadinanza, nelle slides si precisa che «un pensionato che vive da solo e riceve solo una pensione di invalidità, al posto della sua pensione, riceverà la Pensione di Cittadinanza, che con una casa di proprietà è di 630 euro al mese». Questo è ciò che dicono due righe delle slide, ma si attende il testo approvato per capire esattamente di cosa si tratti.

L'articolo 12 va a modificare il d.lgs. n. 147 del 2017, quello che istituiva il Reddito di Inclusione. Il capo II è cancellato poressoché in toto, cioè sparisce disegno della misura ReI. Sembrerebbe sopravvivere la valutazione multidimensionale preliminare all'accesso agli interventi di cui al Patto per l'Inclusione sociale per i beneficiari del RdC (ma come abbiamo visto, «nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente»).

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