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Approvato alla Camera, l’indultino passa ora al vaglio del Senato

Il disegno di legge 3323, contente il cosiddetto indultino, approvato il 4 febbraio scorso dalla Camera, passa ora al vaglio del Senato.

di Benedetta Verrini

Sconto di pena solo per i reati minori e solamente nei confronti del condannato che ha scontato almeno un quarto della pena detentiva inflitta e deve scontare, come residuo, una pena non superiore ai tre anni. Gli stranieri saranno espulsi, e la sospensione della pena potrà essere disposta una sola volta e non può beneficiarne il detenuto che sia sottoposto al regime di sorveglianza particolare. Questi i punti principali del ddl 3323 (Pisapia-Buemi) che contiene il cosiddetto indultino, approvato il 4 febbraio scorso, in prima lettura, dall?aula della Camera con 340 voti a favore e 81 contrari. Il testo esclude comunque dalla sospensione della pena chi ha commesso reati di terrorismo, devastazione, saccheggio e strage, sequestro di persona a scopo di terrorismo o eversione, associazione di stampo mafioso e riduzione in schiavitù o pedofilia. Esclusi anche coloro che hanno commesso rapine ed estorsioni aggravate, così come i delinquenti abituali. La sospensione si applica ai condannati in carcere o in attesa di esecuzione della pena alla data di entrata in vigore della legge. La proposta di legge ora passa al vaglio del Senato.


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