Welfare

Approvata una risoluzione sul tema dei diritti umani nelle Rsa

L'ha approvata la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, in collegamento all'affare relativo alla tutela dei diritti umani nelle residenze sanitarie assistenziali, alla luce dell'emergenza sanitaria, e gli effetti sulla condizione delle persone anziane

di Redazione

La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, nei giorni scorsi, ha approvato una Risoluzione sul tema dei diritti umani nelle residenze sanitarie assistenziali. Gli over 75 in Italia sono circa 6,9 milioni, con oltre 2,7 milioni di persone con difficoltà motorie e autonomia ridotta, di cui 1,2 milioni prive di aiuto adeguato. Un milione di queste persone abita da sola oppure con altri familiari anziani e ben 100mila anziani sono privi di risorse economiche e si trovano nella impossibilità di accedere a servizi a pagamento per avere assistenza. La Risoluzione sul tema dei diritti umani nelle residenze sanitarie assistenziali, in relazione all'affare assegnato n. 1156 (Doc. XXIV-ter, n. 5) impegna il Governo:

I. ad adottare politiche in favore delle persone anziane con approccio innovativo, fondate sul rafforzamento del loro patrimonio relazionale quale principale veicolo di tutela e di rispetto della dignità;

II. a favorire, in concerto con gli enti locali, l'attivazione di servizi di prossimità che permettano alle persone anziane di continuare a vivere nelle loro abitazioni, valorizzando il mondo dell'associazionismo e favorendo l'assistenza domiciliare come forma prioritaria di vicinanza della società;

III. a promuovere in forma capillare sul territorio, d'intesa con gli enti locali, centri diurni per l'assistenza agli anziani, al contempo attivando servizi di accompagnamento costanti ed efficienti con l'ausilio delle espressioni di maggiore esperienza del volontariato;

IV. ad adottare misure di incentivazione del co-housing attraverso agevolazioni riguardanti la ristrutturazione interna degli immobili finalizzati a razionalizzare gli spazi in funzione della coabitazione di persone anziane;

V. a incentivare per le persone con familiari in età avanzata forme di lavoro a distanza che consentano di conciliare prestazione professionale e lavoro di cura e assistenza;

VI. ad adottare misure fiscali di vantaggio rispetto alle figure professionali che assistono in casa, spesso in coabitazione, le persone anziane;

VII. a rafforzare, d'intesa con le Regioni, il monitoraggio costante delle RSA in relazione alle condizioni delle infrastrutture e alla qualità dei servizi forniti, potenziando i meccanismi di vigilanza per garantire l’implementazione degli standard previsti;

VIII. a favorire la formazione del personale attivo in tali strutture che consenta la migliore opera di assistenza sul piano professionale e in termini di empatia e dignità della persona anziana;

IX. a promuovere nelle residenze sanitarie assistenziali condizioni tali da garantire frequenza e intensità delle visite di familiari, agevolando, al contempo, l'acquisizione in forma diffusa da parte degli ospiti di supporti tecnologici per consentire maggiori contatti con l'esterno;

X. a realizzare una ricognizione delle iniziative pubbliche e private con denominazione diversa come "case di riposo", "case alloggio" o altro, e – ove riscontrati – reprimere abusi e maltrattamenti ai danni degli ospiti;

XI. a rendere disponibili e consultabili i dati sulle residenze sociosanitarie e socioassistenziali aggregati su scala nazionale e disaggregati per genere e settore (pubblico, privato) in modo da poter svolgere analisi scientifiche a livello nazionale complessive dei bisogni e delle risposte offerte.

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