Non profit
Apple, la bella favola che ci tira su il morale
Un altro trimestre d'oro per Steve Jobs
di Redazione
Sono usciti i dati di bilancio del secondo trimestre di Apple e sono straordinari. Una vera storia di successo mai vista prima. Tutti i concorrenti sono stati sbaragliati dalla tecnologia, flessibilità e facilità d’uso dei suoi prodotti. Il miglior trimestre di sempre si è chiuso con un fatturato di 28,6 (+82%) miliardi di dollari di cui il 62% fatto all’estero e determinato dalla vendita di 9,25 milioni di iPad (+183%), 3,95 milioni di computer Mac, 20,34 milioni di telefonini iPhone (+142%) e 7,54 milioni di iPod che hanno prodotto un utile netto di 7,31 miliardi di dollari (+125%). Risultati entusiastici che hanno fatto schizzare la quotazione dell’azienda di Cupertino a quasi 400 dollari per azione con una capitalizzazione che sfiora i 370mila miliardi, più di Microsoft. Quotata sul Nasdaq a fine 1984 a 3 dollari, in 25 anni ha reso il 13.000% (tredicimila!) facendo diventare milionari molti dipendenti ed investitori.
La cosa più stupefacente di questa azienda è che fa un prodotto reale che vende a un mercato mondiale. L’iPad, ad esempio, in un anno ha già conquistato il 20% dei consumatori privati del mercato dei Pc. Senza contare che Apple è diventato il più grande rivenditore al mondo di musica con oltre 200 milioni di abbonati. Prossime grandi novità saranno il lancio del servizio iCloud che permetterà agli utenti di ascoltare la musica e vedere filmati in streaming senza scaricarli sull’hard disk ma collegandosi alla grande “nuvola” dove sono memorizzati. E poi il lancio della nuova versione della Apple Tv completamente rinnovata e talmente ridimensionata da poter quasi essere portata in tasca al costo di 99 dollari, che decreterà la definitiva chiusura dei negozi Virgin e Blockbuster.
Avanti così il grande problema sarà che avremo un mercato praticamente “tutto e solo Apple”. Considerato che l’azienda è ora seduta su 76 miliardi di dollari in contanti, una delle più grandi riserve di cassa del mondo e debiti pari a zero, la grande domanda è: cosa ne farà? E Steve Jobs ci stupirà ancora?
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