Non profit

Appello per i Fratelli semaforo

Un lettore lancia attraverso Vita un appello per ringraziare i fratelli Viktor ed Arben Lekli che per dieci anni hanno diretto il traffico nella città di Brindisi.

di Riccardo Bonacina

Grazie è sicuramente il minimo che ci si aspetta per un servizio reso. Due uomini, due fratelli, Viktor e Arben Lekli sino a oggi hanno reso un servizio all?intera città di Brindisi dirigendo il traffico con molta professionalità per tante ore al giorno e da più di dieci anni, al sottovia del canale Patri, come avete raccontato proprio su Vita. Un «grazie» a Viktor e Arben la città di Brindisi lo ha già detto, lo dice ogni giorno con un cenno di capo o con un colpo di clacson di ogni cittadino che percorre quella strada, lo ha detto l?amministrazione comunale con una ?targa ricordo? donata ai due fratelli. «Grazie» è quello di cui fino a oggi Arben e Viktor?, ma oggi quel «grazie» non può più bastargli perché come uno scherzo di cattivo gusto all?orizzonte si intravede per loro un ?foglio di via?. La loro spada di Damocle è rappresentata oggi dalla nuova legge per la regolazione dei flussi migratori, legge 189/2002 meglio conosciuta come legge Bossi-Fini. Il loro permesso di soggiorno scade a dicembre e se entro tale data i due fratelli non avranno trovato un lavoro dovranno tornare in Albania. La legge è legge (uguale per tutti?) e come tutto ciò che si arroga il diritto dell?obiettività non entra nel personale e i due fratelli Lekli oggi hanno un?unica speranza: che la città di Brindisi trasformi quel «grazie» in un lavoro!
Chi vi scrive ha fatto parte della giunta comunale, se pur per poco tempo, cercando in qualche modo di far prendere a cuore all?amministrazione comunale il caso dei Fratelli semaforo (dal titolo di un cortometraggio del regista brindisino Simone Salvemini) e mi sono state addotte delle motivazioni ?abbastanza? plausibili sull?impossibilità di poter assumere Arben e Victor attraverso qualsiasi servizio erogato dal Comune.
Oggi l?unica possibilità che mi è rimasta per la loro causa è un appello che vorrei lanciare attraverso Vita perché Viktor e Arben meritano un riconoscimento concreto. Quindi dimenticate pure il nome di chi vi invita oggi ad aiutarli ma chiunque (imprenditori piccoli, medi o grandi, agricoltori o artigiani, liberi professionisti o industriali) sia nella possibilità di aiutare Arben e Viktor, lo faccia, non solo per umanità ma anche per riconoscenza. La loro voglia di lavorare è nei fatti.
Paolo Taurisano, Brindisi

Coraggio, che aspettate amici di Brindisi e cari lettori di Vita ad accogliere l?invito di Paolo? Mi auguro che alla email di Paolo (p.taurisano@tiscali.it) arrivino decine di proposte. Così come alla email del sindaco di Brindisi (sindaco@comune.brindisi.it) fiocchino numerosissimi messaggi di questo tenore: «Caro sindaco, che aspetta a tradurre il suo grazie per Arben e Viktor in un posto di lavoro?»

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