Famiglia

Appello Onu: stop ai bambini soldato

Nella sede Unicef di New York l'incontro per chiedere la ratifica dei protocolli opzionali sui diritti dei bambini

di Redazione

Esperti delle Nazioni Unite – riuniti ieri nella sede Unicef di New York- hanno chiesto la ratifica universale dei due Protocolli opzionali alla Convenzione sui diritti del bambino, riguardanti il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e la vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante bambini.

All’evento di ieri, in cui è stato ricordato il decimo anniversario dell’approvazione del Protocollo – erano presenti: il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il Direttore generale dell’Unicef Anthony Lake, il Rappresentante speciale per i bambini e i conflitti armati Radhika Coomaraswamy e il Rappresentante speciale per la violenza contro i bambini, Marta Santos Pais. In questa sede sono state annunciate iniziative per far in modo che tutti i paesi ratifichino ed attuino i Protocolli entro il 2012. I due Protocolli prevedono forti tutele, oltre a quelle già sancite dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia.

«I Protocolli opzionali rappresentano una promessa fatta ai bambini più  vulnerabili del mondo – ai bambini nati in condizioni di estrema povertà e disperazione e in paesi lacerati dai conflitti, ai bambini costretti a schiavitù inimmaginabili da parte di adulti che li considerano come merci», ha detto Anthony Lake, il direttore generale dell’Unicef. «Due terzi delle nazioni del mondo hanno ratificato i Protocolli, ma per onorare in pieno la promessa che essi rappresentano, abbiamo bisogno che siano universalmente ratificati ed attuati». 

Il Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati è stato ratificato da 132 Stati, 25 Stati hanno firmato ma non ratificato e 36 Stati non hanno né firmato né ratificato

«Sappiamo dalle situazioni sul campo che rimane ancora molto da fare. La violenza contro i bambini in tutte le sue forme rimane una sfida per le società mondiale», ha detto Radhika Coomaraswamy rappresentante speciale del Segretario Generale Onu per i bambini e i conflitti armati «Ci sono molti conflitti in cui i bambini vengono utilizzati come soldati, come spie, come scudi umani o per scopi sessuali. Ogni ulteriore ratifica del Protocollo opzionale ci avvicina ad un mondo in cui nessun bambino parteciperà ai conflitti e sarà costretto a servire gli eserciti militari nazionali o irregolari».  

Il Protocollo opzionale sulla vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante bambini è abbastanza vicino alla ratifica universale: 137 Stati l’hanno ratificato, 27 Stati l’hanno firmato ma non ratificato e 29 Stati non l’hanno né firmato né ratificato. 

«Il Protocollo opzionale è un importante strumento per togliere quel manto di invisibilità che circonda la vendita di bambini, la prostituzione e la pornografia infantile e altre forme di sfruttamento sessuale, per mobilitare le società e per tradurre in un impegno politico efficace la protezione dei minori da ogni forma di violenza», ha detto Marta Santos Pais, Rappresentante speciale del Segretario generale ONU per la violenza contro i bambini.

Un numero crescente di paesi ha abolito l’arruolamento volontario per persone di età inferiore a 18 anni (da utilizzare nei conflitti armati), ha ricordato la signora Yanghee Lee, presidente del Comitato sui diritti dell’infanzia, l’organismo che controlla l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e i suoi Protocolli. Ha anche osservato che gli Stati stanno intensificando le misure e la cooperazione internazionale per combattere la prostituzione minorile, la pornografia minorile e lo sfruttamento sessuale dei bambini nei viaggi e nel turismo. «Tuttavia – ha detto Yanghee Lee – resta ancora molto da fare, anche con sanzioni penali più severe per i colpevoli e l’applicazione rigorosa della legge, per assicurare piena protezione ai bambini».


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