Cultura
Appello Georgia vs minacce russe: sì a osservatori Osce
Dopo le minacce di un "attacco preventivo" fatte dal premier russo Putin
di Paolo Manzo
La Georgia ha invitato osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) oltre che una delegazione russa, nella Valle del Pankisi, la regione in cui Mosca pianifica di lanciare operazioni speciali per bloccare le incursioni dei ribelli ceceni che vi sarebbero rifugiati.
Tbilisi ha deplorato le parole pronunciate dal Presidente russo, Vladimir Putin, parole che, come si legge in una dichiarazione diffusa dal ministero degli esteri, non rientrano ”nelle normali relazioni fra due Stati e che possono essere solo interpretare come la minaccia di una aggressione alla Georgia da parte della Russia”.
La Georgia ”è disposta a rafforzare la sua cooperazione con la coalizione globale contro il terrorismo”.
Secondo Mosca nella Valle del Pankisi, una regione al confine con la repubblica indipendentista dell’Abkhazia, nel nord della Georgia, fra i 7.500 profughi ceceni rifugiati vi sarebbero anche centinaia di terroristi.
La scorsa estate il Presidente georgiano, Eduard Shevardnadze, aveva preannunciato operazioni delle forze di sicurezza per arrestarli.
I militari coinvolti nelle operazioni avevano tuttavia concluso che non era stata riscontrata la presenza di alcun combattente ceceno.
Due giorni fa l’annuncio di Putin, se Tbilisi proseguirà a non agire contro il terrorismo basato sul suo territorio, lo farà la Russia.
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