Associazioni di nuovo alla carica per il mini-fondo sugli aiuti alimentari.
Dopo la bocciatura al Senato di ben 18 emendamenti di tutti i gruppi che puntavano a rimpolpare le scarse risorse (solo 5 milioni) destinate al Fondo per gli aiuti alimentari della legge di stabilità, il
Comitato Insieme per gli aiuti alimentari, composto da otto organizzazioni che si occupano di assistenza alimentare ai poveri
si stanno attrezzando per portare a casa il risultato. Un risultato, cioè un finanziamento, quanto mai urgente da ottenere visti i sempre più preoccupanti dati sulla povertà assoluta in Italia, che ha visto ingrossare le fila delle persone sotto la soglia della povertà alimentare di un milione secco in un solo anno (da 3 a 4 milioni, secondo l'Istat).
"Siamo speranzosi perché nei contatti avviati finora con tutte le forze politiche non sono emerse opposizioni alla nostra richiesta", fa sapere Marco Lucchini, direttore del Banco Alimentare. "Quello che chiediamo è di aprire gli occhi sull'emergenza fame che investe anche il nostro paese e che comincia a esplodere in tutta la sua drammaticità anche con fenomeni allarmanti e mai visti prima, come mamme costrette a rubare nei supermercati per dare da mangiare ai figli. Non servono piani miliardari, solo poche decine di milioni per permettere alle associazioni come la nostra di continuare a lavorare".
Lucchini quantifica: con un fondo dotato di almeno 35-40 milioni si potrebbe guardare al futuro dell'assistenza alimentare con maggiore ottimismo, in un anno, il 2014, che vedrà ridursi di molto anche li contributo europeo in questo settore. Come già reso noto anche da vita.it (vedi notizie a destra), infatti, a causa di un cambiamento significativo nelle politiche di contrasto alla povertà e ai bisogni materiali, all'Italia arriveranno meno risorse che in passato: si parla, sempre secondo Lucchini, "di circa 90 milioni, se tutto andrà bene, da destinare però non solo ai bisogni alimentari, ma anche ad altri tipi di esigenze. Certo, visto che è evidente che la fame è il primo bisogno dell'uomo, al settore degli aiuti alimentari arriveranno almeno una sessantina di quei milioni, ma non è ancora detta l'ultima parola".
A conti fatti, dunque, se 60 milioni arrivassero dall'Europa e una quarantina dalla legge di stabilità, si arriverebbe a pareggiare il finanziamento di 95 milioni su cui la rete delle associazioni che distribuiscono cibo ai poveri hanno potuto contare anche negli ultimi due anni. "Peccato che nel frattempo i poveri sono aumentati esponenzialmente", sospira Lucchini, "ma poter contare su quelle risorse anche per l'anno prossimo, quando all'inizio del 2013 sembrava che tutto si fosse azzerato, sarebbe per noi un successo".
Una volta portati a casa i finanziamenti, conclude Lucchini, non è però finito il lavoro delle associazioni: "Occorrerà riorganizzare la rete distributiva e ritarare la macchina degli aiuti, e per questo è indispensabile che si riunisca al più presto un tavolo tecnico con i rappresentanti dei ministeri dell'Agricoltura e del Welfare. Mi auguro quindi di ricevere in tempi brevi risposte dai rappresentanti delle istituzioni, che so sensibili al tema, come per esempio il viceministro Cecilia Guerra".
Intanto il Banco Alimentare si prepara all'appuntamento annuale della Colletta, la diciassettesima, che si svolgerà nei supermercati italiani sabato 30 novembre e grazie alla quale la Fondazione spera di superare le 9600 tonnellate di alimenti raccolti dagli oltre 135mila volontari mobilitati nel 2012 in 10mila punti vendita. Inoltre fino al 2 dicembre è possibile sostenere il Banco inviando un sms solidale al numero 45599.
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