Mondo

Appello del custode luoghi santi: «Cristiani, aiutateci»

Padre Giovanni Battistelli: «Altrimenti tra poco custodiremo solo pietre»

di Gabriella Meroni

Appello alla Chiesa universale dal Custode di Terra Santa, padre Giovanni Battistelli, affinche’ tutti i cristiani facciano tutto cio’ che e’ in loro potere per imprimere un’accelerazione all’offensiva diplomatica per la soluzione del conflitto arabo-israeliano e per aiuti materiali ai cristiani di Terra santa, in gran parte palestinesi, che vivono nel 90% dei casi degli introiti del turismo religioso. Il sacerdote francescano lo ha lanciato in un intervento al Sir, l’agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei, a due giorni dal summit con i leader cattolici convocato dal Papa su ”Il futuro dei cristiani in Terra Santa”.

”Le difficolta’ sono enormi -dichiara il Custode -e sara’ difficile trovare dei punti che possano essere condivisi dai palestinesi e dagli ebrei ma la sapienza della Chiesa e del Papa e’ in grado di fornire delle indicazioni per il conseguimento della pace. Sempre che si trovino delle menti e dei cuori aperti a comprenderle e cercare di metterle in pratica”. La speranza di padre Battistelli e’ che da questo incontro emerga ”un sempre maggiore impegno della Chiesa verso i cristiani della Terra Santa. Tutte le conferenze episcopali -aggiunge- devono sensibilizzare le proprie comunita’ e premere su chi puo’ imporre la pace in questa area. Se qui la pace non si impone sara’ difficile trovarla. Senza dimenticare di aiutare concretamente la gente che vive in Terra Santa. Aiuto che rappresenta un segnale di speranza per il futuro”.

”I cristiani e i palestinesi dei territori occupati -ricorda padre Battistelli- vivono per oltre il 90% sulle entrate dei pellegrini. Mancando queste l’avvenire ed il presente restano difficilissimi. So che a Betlemme, a Beit Jala e negli altri territori circa 450 famiglie di cristiani sono emigrate. E molte altre si accingerebbero a farlo. E’ un emorragia di cristiani. Stiamo diventando custodi di pietre. Molti pellegrinaggi sono stati annullati, l’ultimo quello dell’Unitalsi. Ma ai cristiani dico tornate in Terra Santa. I luoghi a rischio sono ben delimitati anche se, purtroppo, resta in piedi il pericolo di possibili attentati”.

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