Non profit

Appello contro i tagli alla ricerca, già 1.400 firme

Appello dei giovani ricercatori dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (Adi) al premier, Silvio Berlusconi, al ministro Giulio Tremonti, al ministro Letizia Moratti

di Redazione

Eliminare dalla legge finanziaria in discussione al Senato tutte le proposte di tagli alla spesa per il sistema dell’università e della ricerca e invertire la rotta, puntando su un investimento politico forte in un settore strategico per il Paese.

E’ questo l’appello che i giovani ricercatori riuniti nell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (Adi) rivolgono al premier, Silvio Berlusconi, al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, al Governo, al Parlamento e al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.

I ricercatori esprimono “vivissima preoccupazione per il taglio dei finanziamenti alla ricerca prospettato dalla Finanziaria”. E ricordano i numeri che fanno dell’Italia la Cenerentola dei Paesi sviluppati: l’1,03% del Pil speso in ricerca, contro il 2,2% della media europea; lo 0,24% del Pil speso per la ricerca di base, contro lo 0,5% della Francia e lo 0,42% degli Usa.

“Troppe – afferma l’Adi – le fughe dei cervelli all’estero. Troppe le mortificazioni dei cervelli che restano ma che non trovano adeguata collocazione nei settori di lavoro per cui sono stati lungamente formati (a spese dello Stato”. Secondo i ricercatori, sono sempre i finanziamenti troppo scarsi “a rendere impraticabile la flessibilità”.

Risultato: “Senza concorsi e senza dei veri e propri contratti vengono a mancare le condizioni essenziali affinché i giovani possano scegliere la ricerca come professione”.

Per sottoscrivere l’appello, basta collegarsi al sito Internet: http://www.dottorato.it/appellogiovaniricercatori/index.html.

Sono già 1.400 le adesioni registrate, tra cui nomi illustri del mondo scientifico e accademico italiano.

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