Non profit

Appello al Presidente del Consiglio Berlusconi

L’appello è stato promosso da Save the Children Italia ed è aperto alle adesioni delle associazioni e organizzazioni non governative.

di Redazione

Per l?adesione e ulteriori informazioni si prega di contattare Save the Children Italia: Tel. 06.47.40.214 info@savethechildren.it Il testo della lettera: LE ORGANIZZAZIONI CHIEDONO SOLUZIONI DIPLOMATICHE A DIFESA DELLA POPOLAZIONE CIVILE IRACHENA Presidente Berlusconi, Le organizzazioni firmatarie, espressione della società civile impegnata nella difesa dei diritti umani, assieme a quelle che vorranno sottoscrivere questo appello, chiedono che il Governo italiano si faccia promotore di misure urgenti perché i bambini e la popolazione civile in Iraq non vengano privati dei loro diritti fondamentali, privilegiando soluzioni diplomatiche nel più assoluto rifiuto di una logica di guerra. Oggi l?Iraq è un paese ferito a morte, che da anni convive con piaghe incurabili nell?indifferenza collettiva. Otto anni di conflitti contro l?Iran, la Guerra del Golfo, la conseguente instabilità interna, un embargo miope rispetto ai problemi umanitari e alle esigenze della popolazione, hanno colpito gravemente gli iracheni. Il tasso di mortalità infantile è tra i più alti al mondo e più di un bambino su cinque è malnutrito. Una bambina ogni tre non va a scuola a causa della povertà e della mancanza di infrastrutture, mentre malattie facilmente prevenibili colpiscono i bambini iracheni, che rappresentano metà della popolazione del paese. La distruzione della capacità di sopravvivenza e il deterioramento progressivo del sistema scolastico hanno portato all?incremento del lavoro minorile e del numero dei bambini che vivono in strada, oltre all?annullamento della quotidianità e delle speranze per un futuro accettabile. Dopo dodici anni di sanzioni, che hanno indebolito il funzionamento delle istituzioni e compromesso i mercati, la popolazione civile è estremamente vulnerabile e qualsiasi intervento militare avrebbe ricadute gravissime sulla capacità di approvvigionamento di beni primari e sulla disponibilità dei più basilari servizi sanitari. Basti pensare che due terzi della popolazione dell?Iraq del nord dipende esclusivamente dalle razioni alimentari, importate dal centro e dal sud del paese e il 60 per cento delle famiglie sopravvive con meno di 300 dollari l?anno. Nel caso di un intervento militare che, come anticipato da più fonti colpirebbe quasi sicuramente centri ad alta densità di popolazione, la distribuzione degli aiuti previsti dal programma Oil-for-Food delle Nazioni Unite cesserebbe, mettendo seriamente a repentaglio la sopravvivenza delle centinaia di migliaia di bambini. Inoltre, i paesi confinanti chiuderebbero le frontiere, le agenzie umanitarie e le ONG dovrebbero evacuare il loro personale (indebolendo di conseguenza i programmi) e le autorità locali potrebbero ostacolare oppure non essere in grado di far fronte alla distribuzione alternativa di risorse alimentari e sanitarie. I primi a pagare il prezzo di un conflitto, che potrebbe portare ad una pericolosa destabilizzazione in tutto il Medio Oriente, sarebbero i soggetti più vulnerabili, i bambini. Preservare la popolazione e soprattutto i più piccoli dall?ennesima catastrofe è ancora possibile. L?auspicio è che siano avviate soluzioni diplomatiche e un possibile accordo sulle questioni umanitarie, come finanziamenti per lo sviluppo ? programmi che potenzino e rendano autonoma la capacità di sostentamento delle famiglie, creando più occupazione, progetti di riabilitazione scolastica, rafforzamento delle imprese locali che producono materiale sanitario – che ridurrebbero la dipendenza dagli aiuti esterni e che potrebbero diventare elementi importanti di una rinnovata e positiva relazione tra l?Iraq e il resto della comunità internazionale. Una soluzione diversa da quella qui auspicata non farebbe altro che aggravare le già precarie condizioni della popolazione e negare definitivamente ai bambini, alle famiglie e alle comunità, i più elementari diritti. Save the Children Italia Altre organizzazioni ALISEI ? Associazione per la cooperazione internazionale e l?aiuto allo sviluppo ARCI ARCIRAGAZZI ASSOCIAZIONE ITALIANA Ts CENTRO ALFREDO RAMPI Onlus CIAI CIES COCIS COLLETTIVO AZIONE PACE Onlus LA GABBIANELLA ? Coordinamento per l?adozione a distanza Onlus METER SAVE THE CHILDREN ITALIA TERRE DES HOMMES UFFICIO PASTORALE MIGRANTI Torino VIS ? Volontariato Internazionale per lo sviluppo

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