Politica

Appello ai candidati Ue: il volontariato sia la vostra priorità

Csvnet rilancia la campagna del Cev – Centro europeo per il volontariato: “Vote Volunteer Vision” e chiede l’impegno a facilitare l’azione gratuita di milioni di cittadini. Tra le richieste anche la costituzione di uno specifico intergruppo parlamentare

di Redazione

La campagna Vote Volunteer Vision, lanciata dal Centro europeo per il volontariato (Cev) parte da una considerazione: il 19% dei cittadini dell’Unione Europea svolge una o più attività di volontariato, dando vita a innumerevoli servizi di aiuto in tutti i campi della vita sociale. Eppure, nonostante il loro ruolo spesso determinante per la coesione delle comunità, non sempre queste attività vengono sostenute adeguatamente a livello politico.

Una campagna (vedi news)che Csvnet, come aderente al Cev, ha deciso di sottoporre ufficialmente a tutti i candidati italiani alle elezioni del prossimo 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo.
Con una lettera aperta pubblicata oggi online Csvnet chiede ai candidati due impegni concreti per il sostegno del volontariato in Europa, attraverso la sottoscrizione dei contenuti del documento base della campagna (qui il documento) e, se eletti, la promozione di un intergruppo parlamentare sul volontariato.
Le istanze contenute nel documento, infatti, sono tutte incentrate sulla necessità di proporre e sostenere politiche di respiro europeo. Ciò allo scopo di facilitare il lavoro quotidiano svolto dalle associazioni di volontariato e soprattutto dai milioni di cittadini che, in forma più o meno organizzata, dedicano gratuitamente parte del proprio tempo alla solidarietà.
La prima di queste istanze riguarda la “misurazione” corretta del volontariato attraverso ricerche aggiornate e costanti che utilizzino parametri comuni in tutti i Paesi (oggi sono pochissimi gli studi disponibili). Una conoscenza univoca del “valore” del volontariato che dovrà mettere in grado i legislatori di coordinare entro un unico quadro normativo le politiche di volontariato delle diverse istituzioni europee.
Si chiede inoltre di sviluppare le infrastrutture del volontariato per fare in modo che esso possa supportare l’attuazione delle politiche europee, come il Pilastro dei diritti sociali o l’Agenda 2030. Si sottolinea anche il ruolo formativo del volontariato per lo sviluppo della cittadinanza e per l’occupabilità, aspetto direttamente collegato al tema della validazione univoca delle competenze acquisite in contesti non formali e informali. E grande importanza viene data al volontariato di impresa, garantendo standard qualitativi per le aziende e i dipendenti coinvolti.

Non viene ovviamente dimenticato il passaggio politico del 2020, quando si concluderà quello in corso e si aprirà un nuovo settennato, con la conseguente revisione degli attuali programmi e l’attivazione di quelli nuovi: un periodo cruciale in cui, sostengono i promotori della campagna, il volontariato dovrà sempre essere considerato come una priorità. Si richiama infine la necessità di promuovere il volontariato all’estero, attualmente realizzato attraverso il Corpo europeo di solidarietà e il programma EU Aid volunteers.
Ma per fare in modo che l’impatto della campagna non si fermi con le elezioni del 26 maggio, è appunto importante che il mondo del volontariato si unisca e, attraverso il membri del parlamento eletto, chieda a gran voce l’istituzione all’Europarlamento di un intergruppo specifico sul volontariato, allo scopo di coordinare l’azione e le strategie europee su questo settore.

In apertura immagine Pexels from Pixabay

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.