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Aperti i seggi in Iraq, primi episodi di violenza

Un voto storico: più di 15 milioni chiamati alle urne per eleggere il primo Parlamento con pieni poteri. Esplosioni a Baghdad, Ramadi, Tikrit e Mosul.

di Chiara Brusini

Alle 7 del mattino ora locale, le 5 in Italia, in tutto l’Iraq sono stati aperti i seggi. Si voterà fino alle 17. Queste elezioni sono cruciali: daranno al Paese il primo Parlamento nazionale investito di pieni poteri nell’era del dopo-Saddam. ‘E’ un giorno storico e una festa per tutti gli iracheni”, ha commentato il presidente Jalal Talabani recandosi al seggio nel collegio elettorale curdo di Soulaimaniya, nel Nord del Paese.

Gli aventi diritto sono circa 15 milioni e mezzo (su una popolazione totale di 26 milioni di persone), che avranno a disposizione nel complesso 33mila urne distribuite in 5.500 seggi, con oltre duecento nella sola al-Anbar, anche se in quest’ultima provincia è probabile che non tutti saranno in grado di funzionare regolarmente. La scelta e’ tra 7.655 candidati appartenenti a 307 diverse liste (quasi il triplo rispetto alle precedenti elezioni parlamentari del 30 gennaio scorso), tra cui 228 gruppi politici.
In palio i 275 seggi all’Assemblea Nazionale, il Parlamento di Baghdad, che restera’ in carica per quattro anni e non avra’ piu’ il carattere provvisorio e le prerogative limitate di quelli che lo hanno preceduto.

L’inizio ufficiale delle operazioni di voto e’ stato preceduto da nuovi episodi di violenza. Alle 4 locali una forte esplosione e’ risuonata in piena Baghdad, molto probabilmente a causa di un colpo di mortaio sparato contro la cosiddetta ‘Zona Verde’, dove sono ospitati gli uffici del governo, il quartier generale della coalizione multinazionale e le piu’ importanti ambasciate straniere, tra cui quelle di Stati Uniti e Gran Bretagna.

Poco dopo l’apertura dei seggi una deflagrazione e’ stata avvertita anche a Ramadi, capoluogo della turbolenta provincia occidentale di al-Anbar, seguita da raffiche e colpi di arma da fuoco. A Tikrit una salva di mortaio si e’ abbattuta vicino a un seggio.

Poco fa una guardia civile irachena e’ stata uccisa nei pressi della citta’ di Mosul mentre indagava su di una granata lanciata da un ciclista a delle persone all’esterno di un seggio elettorale. Due poliziotti sono rimasti feriti nell’esplosione. A Baghdad, altri due civili sono rimasti feriti quando tre colpi di mortaio hanno colpito Sadr City e il quartiere centrale di Bab al-Muadahm, ha affermato una fonte del ministero degli Interni.

Gli ennesimi episodi di violenza si sono verificati nonostante uno spiegamento di forze di sicurezza quanto mai massiccio, con le truppe americane a vigilare sullo svolgimento elettorale anche se in posizione discreta e defilata, visto che sotto il profilo formale la tutela dell’ordine pubblico e’ affidata esclusivamente ai soldati locali. Gli elettori potranno recarsi a votare soltanto a piedi poiche’, per evitare attentati e attacchi suicidi con veicoli-bomba, è stata vietata la circolazione su strada.

E’ la terza volta quest’anno in cui si vota in Iraq, e rispetto al referendum del 15 ottobre e alle precedenti elezioni parlamentari del 30 gennaio si prevede sia molto più elevata la partecipazione della minoranza sunnita.

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