Welfare

Aperte due inchieste sul crollo della palazzina

Le ipotesi di reato sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo

di Redazione

Due inchieste per il crollo di una palazzina a Barletta che ha provocato cinque morti, tra cui una bambina di 14 anni. Le ha aperte il pubblico ministero Giuseppe Maralfa per due ipotesi di reato, il disastro colposo e l’omicidio plurimo colposo a carico di ignoti.

In queste ore polizia e carabinieri stanno raccogliendo informazioni e documenti sui risultati del sopralluogo effettuato il 30 settembre nella palazzina, mentre la Guardia di Finanza sta verificando se nello stabile di via Roma fossero rispettati i requisiti minimi sul piano della sicurezza. Intanto è stata sequestrata la documentazione relativa alle autorizzazioni ottenute per svolgere i lavori di demolizione utili per costruire la nuova struttura.

Quasi certo invece è che le lavoratrici del laboratorio tessile dello stabile fossero lavoratrici senza contratto. «Quella del lavoro nero è l’altra faccia di questa crisi che rappresenta, specie nel Mezzogiorno d’Italia, l’unica possibilità di lavoro- dice Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil. Ed è in questo senso che il governo nazionale, invece dei proclami, farebbe bene a fronteggiare le situazioni di crisi occupazionale: se non trovano soluzione il rischio che si corre è quello di vedere nel lavoro nero ancora di più l’unica possibilità esistente. Bisogna agire – aggiunge – prima che l’economia diventi controllo esclusivo della criminalità organizzata. Le vittime di Barletta diventano così un simbolo della lotta contro il precariato e il lavoro nero, contro il caporalato e la criminalità organizzata»

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