Cultura

Anziani: una scheda per capire di pi

Invecchiamento, povertà e "segregazione" generazionale

di Redazione

Invecchiamento demografico All?inizio degli anni ?50 la popolazione italiana ammontava a 47,5 milioni di abitanti, di cui il 34,6% (16,5 milioni) aveva meno di venti anni e l?8,2% (3,9 milioni) ne aveva più di sessantacinque. In sintesi: vi erano più di 4 giovani (0-19enni) per ogni anziano (65 e più). Nell’Italia di oggi, dove si contano 57,8 milioni di residenti, i giovani con età inferiore ai venti anni sono scesi a 11,3 milioni (19,6%) e gli ultrasessantacinquenni sono saliti a 10,6 milioni, pari al 18,2%. Se si guarda al futuro, sulla base delle più recenti stime di fonte ufficiale, la popolazione italiana, dopo aver toccato la sua consistenza massima agli inizi del prossimo decennio potrebbe scendere nel 2041 alla stessa dimensione registrata attorno alla metà degli anni ?70 (55 milioni), ma con una struttura per età già fortemente alterata: il 15,6% dei residenti potrebbe avere meno di venti anni ed il 33,6% più di sessantacinque; vi sarebbero, dunque, due anziani per ogni giovane e un grande vecchio (80 anni e più) per ogni 9 abitanti. Per quanto riguarda il primo ventennio (1951-1971) il segmento più anziano (85 e più) è cresciuto ad un tasso doppio del gruppo più giovane (65-79 anni), e nell?intervallo che arriva fino ai giorni nostri tali differenze risultano ancor più accentuate: gli appartenenti alla fascia d’età più anziana si sono accresciuti ad un tasso 3 volte più grande di quello corrispondente alla classe 65-79 anni. Per quanto riguarda le prospettive per i prossimi anni tale tendenza non sembra tuttavia mutare, anzi, le previsioni mostrano un tasso di incremento per la popolazione in età 85 e più che nell?intervallo 2001-2011 sarà di quasi 7 volte superiore a quello dei 65-79enni. Anziani e povertà La soglia di povertà nel 2001 è risultata pari a 814,55 euro per una famiglia di due componenti. Mentre viene definita soglia di povertà “assoluta” per una famiglia di due persone per il 2001 un reddito pari a 559,63 euro. Sono quasi un milione (940 mila) pari al 4,2% del totale le famiglie vivono sotto la soglia di povertà assoluta, per un totale di 3 milioni e 28 mila persone. Tra loro, quasi il 5% dei nuclei ha un capofamiglia ultrasessantacinquenne. Se si prende, invece, la povertà relativa ci si accorge che la condizione riguarda ben una famiglia su 4 con almeno tre figli (il 24,9%) e una su sei di anziani oltre i 65 anni. Un’altra conferma dell’impoverimento degli anziani, viene da un’indagine della Confesercenti sui consumi degli italiani oltre i 65 anni, dalla quale emerge “che spendono ogni mese il 60,5% del proprio reddito (per un totale di 4 miliardi di euro) solo per mangiare (23,2%), per curarsi (6,2%) e per la casa (31,1%)”, a cui va aggiunto un altro 7,2% per le spese di trasporto. Per i consumi non essenziali, lamentano quindi i piccoli commercianti non rimane che un ridottissimo 32,2%, pari a una media di 166 euro al mese a testa. Ma, ovviamente si parla di medie, poiché per gli anziani con la pensione sociale, anche quel misero margine di spesa per consumi “voluttuari” rimane un lusso inavvicinabile. Anziani e segregazione generazionale Le famiglie con almeno un anziano sono andate dapprima aumentando, dal 1989/90 al 1994/95, e poi diminuendo. Infatti mentre nel 1994-1995 circa 38 famiglie su 100 registravano la presenza di almeno un anziano di 65 anni e più in casa, al 2000 questa quota si è ridotta, arrivando a 31,5. Questo stesso andamento lo si è rilevato in tutte le classe di età prese in esame. Contemporaneamente è aumentato il numero di famiglie costituite da tutti anziani, che per la fascia di età 65 anni e più, ha registrato un continuo aumento a partire dal 1989-1990, passando da un valore del 17,9% ad uno del 230,5% nel 1998. Oltre al problema della ?segregazione generazionale? si evidenzia una tendenza all?isolamento che gli anziani sperimentano al crescere dell?età. Infatti, il peso che la tipologia familiare ?persone sole? ha sul totale delle famiglie costituite da tutti anziani è notevolmente elevato: nella classe di età 60 anni e più tale valore ammonta al 54,6% sul totale delle famiglie con tutti anziani, nella classe di età 65 anni e più tale valore raggiunge il 59%, per poi arrivare all?87,6% nella classe 80 anni e più.


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