Welfare

Anziani, Legacoopsociali chiede un approfondimento sulla legge 33

Lunedì è prevista l’audizione delle centrali cooperative sociali in merito alla riforma che l'organizzazione definisce «condivisibile e in linea con gli obiettivi individuati dal Pnrr. Ma chiediamo che venga normato il processo per la definizione e realizzazione del Piano assistenza individualizzato»

di Redazione

Approfondire alcuni aspetti della Legge 33 dello scorso 23 marzo per le politiche a favore delle persone anziane, in vista dell’audizione delle centrali cooperative sociali fissata per lunedì 5 giugno. Lo chiede la Legacoopsociali, precisando che questo passaggio è indispensabile per confermare l’impianto legislativo.

«Semplificazione, integrazione e coordinamento delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana: questi sono alcuni degli obiettivi», sottolinea l’organizzazione in una nota diffusa oggi. «Una riforma condivisibile e in linea con gli obiettivi individuati dal Pnrr, puntando a definire un sistema di assistenza agli anziani. Chiediamo che venga normato il processo per la definizione e realizzazione del Piano assistenza individualizzato – Pai, con l’individuazione delle figure interessate e il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti che operano nei servizi, compresa la cooperazione sociale e gli enti di Terzo settore che gestiscono servizi e forniscono supporti, con la definizione di appropriato budget di cura e le modalità e i tempi per il monitoraggio e la verifica».

Inoltre, prosegue la nota, «vogliamo si affermino i principi di co-programmazione e co-progettazione: il coinvolgimento della cooperazione sociale e degli enti di Terzo settore anche in fase di co-progettazione, oltre che di realizzazione del Pai, favorirebbe l’integrazione e il coordinamento degli interventi in un unico processo integrato con un ecosistema cooperativo comprendente la cooperazione dei medici di medicina generale e le cooperative di farmacie».

«Per i servizi residenziali chiediamo un sistema diversificato e flessibile di interventi. È necessario mettere a disposizione servizi residenziali sociosanitari di qualità e in quantità adeguate, che rappresentino luoghi concreti di cura e di prossimità per le persone anziane non autosufficienti e le comunità, capaci di assumere funzioni diversificate, innovative e/o multiple e modelli organizzativi flessibili in grado di gestire dai primi livelli di bassa intensità assistenziale fino alla organizzazione di cure appropriate per le persone con malattie e condizioni croniche molto complesse».

«La rilevanza della riforma è sostanziale, soprattutto in considerazione delle dinamiche e delle proiezioni demografiche che interessano il nostro Paese e la definizione dei decreti legislativi assume un rilievo cruciale per la concreta attuazione degli obiettivi delineati nella Legge delega e nel Pnrr», afferma il presidente di Legacoop nazionale, Simone Gamberini. «Nel frattempo, sollecitiamo il governo e le Regioni ad intervenire rapidamente affinché vengano riconosciuti alle cooperative che gestiscono servizi assistenziali residenziali gli aumenti dei costi che stanno determinando forti difficoltà nella sostenibilità della gestione».

«I decreti attuativi definiscono gli equilibri e i meccanismi essenziali che regoleranno il funzionamento del Servizio nazionale non autosufficienza e che avranno effetti diretti sul sistema di impianto ed erogazione dei servizi: auspichiamo il pieno coinvolgimento della cooperazione sociale nell’ambito di un confronto di merito finalizzato alla realizzazione dei decreti delegati», sottolinea la presidente nazionale di Legacoopsociali, Eleonora Vanni.

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