Cultura

Anzaldi (PD): “Dopo l’intervista al padre dell’assassino, la Rai chieda scusa ai genitori della vittima”

Il padre lo descrive come un ragazzo normale e perbene, pieno di scrupoli e premure. Peccato che pochi giorni prima abbia ucciso con cinica indifferenza un altro ragazzo. Peccato tutto accada su Rai1, nel salotto di Bruno Vespa, in barba al servizio pubblico. Una nostra intervista sta suscitando non poca agitazione in viale Mazzini. Se ne è discusso anche in Commissione di Vigilanza

di Marco Dotti

"Per vedere l'effetto che fa". No, non è una canzone di Jannacci – che aveva il senso del comico, del tragico e il tatto dell'umano. È la scusa di "Mamma Rai". Surrogata, come madre, e in balìa dei Mago Merlino della cronaca nera.

Oggi, dopo la denuncia dell'onorevole Michele Anzaldi, la questione è giustamente balzata agli onori del dibattito. Può la Rai con tanta impudenza tradire il suo mandato di servizio pubblico e parlare di morti a ogni ora del giono?

Non solo, Michele Anzaldi nei suoi tweet cita proprio l'intervista che il nostro Lorenzo Maria Alvaro ha fatto a Don Mazzi. Un'intervista che sta suscitando molto imparazzo dalle parti di viale Mazzini.


La Rai – afferma – Anzaldi dovrebbe chiedere scusa. E nel frattempo, oggi, si è aperto un altro fronte. In Commissione di Vigilanza Rai, dove Anzaldi è membro, c'è stata l'audizione del direttore Digital Gian Paolo Tagliavia.

Che cosa ha chiesto Anzaldi? Ha chiesto chiarimenti all'azienda sui danni economici derivati dalla rottura dei rapporti con Youtube, decisa nel 2014dall'allora dg Luigi Gubitosi, giudicando insufficiente la risposta avuta.

"La Rai ci ha rimesso o no?" chiede Anzaldi. " La grave carenza sull'online come verrà colmata?". Forse dalla risposta avuta cominciamo a capire qualcosa di più, sul nuovo corso che – con difficoltà – la Rai sta cercando di intraprendere.

Dare consistenza a nuove strategie digitali, però, servirà a poco se non si andrà fino in fondo sul tema dell'espulsione della cronaca nera e della società incivile dai palinsesti del servizio pubblico. Siamo solo all'inizio e, nei prossimi giorni, ne vedremo delle belle.

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