Welfare

Antonio Rossi: «Più sport nelle scuole della Lombardia»

Il neo assessore allo sport della regione Lombardia ha incontrato i ragazzi delle scuole. A loro si è rivolto per invitarli a combattere i pregiudizi verso la disabilità

di Carmen Morrone

Il pluricampione olimpico e mondiale di canoa, per far crescere lo sport olimpico, paralimpico e di base, si è impegnato oltre che come atleta e testimonial anche come politico. Nel 2009 è stato nominato assessore allo sport per la provincia di Lecco. Ora come assessore regionale può portare la sua esperienza a livello lombardo. Una delle sue prime uscite pubbliche è stata la presentazione dell’autobiografia di Luca Pancalli "Lo specchio di Luca", presidente del Comitato italiano paralimpico, a Milano, davanti a una platea di ragazzi di alcune scuole lombarde. E proprio a loro Antonio Rossi si è rivolto per contribuire a spazzare pregiudizi e bullismo verso la disabilità. Con linguaggio chiaro raccontando esperienze personali.

«Se provate a giocare a basket in carrozzina vi divertirete un sacco. È emozionante e si capiscono tante cose in poco tempo stando seduti in carrozzina.  Io stesso ho provato. E mi sono accorto che è uno sport faticoso, non è che perché stai seduto, non ti stanchi.  Devi correre veloce, devi fare tutto quello che fa un giocatore in piedi, scontri compresi».

 «Qualche giorno fa ho provato l'arrampicata sportiva. Con me la campionessa  di arrampicata sportiva Silvia Parente, che è non vedente. Mi sono bendato gli occhi e durante l'arrampicataseguivo esattamente passi e movimenti dettati da Silvia che mi precedeva. La sua precisione nella descrizione non mi ha mai fatto sbagliare. Vi racconto questo episodio per dimostrarvi come le persone che non vendono, che sono amputate, che si muovono in carrozzina, quelli che sono definiti con la parola disabili,  non sono meno di chi ha un corpo completo. E insegnano tante cose nuove».

 «Sarà capitato di dover camminare con le stampelle o di avere un braccio fasciato. Ci accorgiamo che è difficile camminare sul marciapiede per buche e auto parcheggiate male, che non riusciamo ad aprire una porta. Mettersi nei panni dell’altro, ci fa rendere conto che può dipendere da semplici comportamenti il fatto che tutti possono vivere con tranquillità senza l’ansia di non riuscire, senza provare delusione e amarezza e senso di esclusione»

«Uno dei miei obiettivi è quello di far aumentare le ore di insegnamento di attività motoria nelle scuole. Lavorerò perché si possa fare sport tutto l’anno. Attività motoria di qualità, che sia un momento di vera educazione ai valori dello sport che sono quelli che aiutano a vivere meglio la vita di tutti i giorni. Come se la nostra classe, la nostra scuola, fosse una squadra dove ci si aiuta, dove si lavora per un obiettivo comune che è poi la nostra personale crescita»

«In Lombardia ci sono molti eventi in cui si possono vedere all’opera atleti paralimpici. Il mio invito, ragazzi, è quello di partecipare a queste manifestazioni e di provare, di fare queste esperienze»


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