Politica
Antonio Palmieri: «Berlusconi? Convinto fautore della sussiarietà»
Il ricordo dell'ex parlamentare di Forza Italia (per cinque legislature), per anni "ponte" fra il leader e il mondo del Terzo settore e della società civile organizzata: «Riequilibrare la presenza dello Stato nella vita dei cittadini, delle famiglie, delle imprese profit e non profit valorizzando il protagonismo della società era la cornice di riferimento della politica portata avanti da Berlusconi e da ministri come Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi»
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Non viene spontaneo associare Silvio Berlusconi al Terzo Settore. Eppure, per la mia esperienza di 29 anni di campagne elettorali e di cinque legislature da deputato con lui, questa associazione ha solide fondamenta. Non bisogna credere a me, basta ricordare ciò che Berlusconi ha fatto come premier e come leader di partito.
Nella mia prima legislatura da deputato (2001-2006), grazie al governo Berlusconi furono messi in campo strumenti di sussidiarietà fiscale e di sostegno attivo alle realtà del non profit come il 5 per mille e la "Più dai Meno versi". In quegli stessi anni videro la luce leggi come la "legge del Buon Samaritano, contro lo spreco alimentare, e la prima legge sull'impresa sociale.
Fatti mai accompagnati da grandi proclami, ma frutto dell'essere il principio di sussidiarietà uno dei principi fondativi dell'azione politica di Forza Italia, a partire dal primo programma del 1994. Riequilibrare la presenza dello Stato nella vita dei cittadini, delle famiglie, delle imprese profit e non profit valorizzando il protagonismo della società era la cornice di riferimento della politica portata avanti da Berlusconi e da ministri come Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi.
Questi fatti hanno tra l'alteo avuto il merito culturale e politico di "aprire" la natura statalista delle principali forze di coalizione del centrodestra, come Lega e, allora, Alleanza Nazionale verso la sussidiarietà. Anche questo mi sembra un elemento strutturale rilevante.
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Vado a chiudere. In quasi tutti gli ambiti che sono cari a VITA ci sono stati atti di governo in assoluta sintonia. Penso per esempio all'istituzione nel 2010 degli Its (Istituti tecnici superiori), per favorire occupazione giovanile di qualità oppure alle iniziative a favore della libertà di educazione, iniziate nel 1997 quando Berlusconi aderì alla raccolta di firme a sostegno della libertà di educazione promossa da molte realtà del Terzo settore. Per me fu molto facile convincerlo della bontà della iniziativa. Nella stessa linea vanno gli interventi a favore degli indigenti, come la Social card (2008), erano comunque tesi a rendere la persona protagonista. Potrei andare avanti ancora a lungo, ma mi fermo qui. Mi fanno velo la tristezza del momento e l'orgoglio di rivendicare un aspetto del Berlusconi politico che di norma è ampiamente sottovalutato.
Per questo ho aderito subito all'invito del direttore di VITA Stefano Arduini di un ricordo su quella che purtroppo è la notizia del giorno. È anche il mio modo di dire grazie a una persona che ha consentito a me, un ragazzo della periferia di Milano, di provare a realizzare in politica, nella comunicazione e in Parlamento, i valori nei quali era stato educato. Grazie, Silvio. Che Dio ti accolga.
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