Welfare

Anno giudiziario: per Cittadinanza attiva troppi numeri poca democrazia

Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva su apertura anno giudiziario: la giustizia dà i numeri ma calpesta i diritti. Necessario un nuovo ruolo per i cittadini.

di Redazione

Anche quest’anno, come d’altronde ci attendevamo, la relazione sulla giustizia, presentata oggi in Cassazione, fotografa solo parzialmente la situazione in Italia. Queste le dichiarazioni di Stefano Maccioni, coordinatore di Giustizia per i diritti, rilasciate durante la distribuzione simbolica della “carta dei diritti dei cittadini nella giustizia”, tenutasi questa mattina innanzi alla Corte di Cassazione. “Una analisi ineccepibile sotto il profilo tecnico”,continua Maccioni, “ma che non mette assolutamente in luce l’estremo disagio di tutti coloro che debbano, loro malgrado, entrare in rapporto con la nostra giustizia. Si pensi per esempio al dramma di tutti i cittadini che si sono visti costretti a presentare ricorso per l’eccessiva durata del proprio procedimento, al fine di ottenere un parziale risarcimento dei danni subiti. Dietro i dodicimila ricorsi pendenti contro la lentezza del sistema, ci sono famiglie, cittadini, che quotidianamente continuano a soffrire per l’ inefficienza del nostro sistema giudiziario.La riorganizzazione degli uffici, richiamata oggi nel discorso del Procuratore Generale Favara, deve necessariamente partire dall’ascolto delle reali esigenze degli utenti del servizio giustizia, e non essere “calata dall’alto” come è stato fatto per ogni riforma sino ad oggi, con i risultati con cui tutti noi ci misuriamo ogni giorno”. “Crediamo necessario aprire il tavolo della giustizia anche alle organizzazioni civiche, al fine di instaurare un fattivo confronto per l’ individuazione e la risoluzione dei problemi. E’ inutile infatti che il mondo della giustizia continui con il suo carattere fortemente autoreferenziale a chiudersi a riccio, impedendo ogni accesso e critica da parte di soggetti diversi da quelli tradizionali, cioè avvocati e magistrati”. “Siamo davvero felici per la sottolineatura che di questo aspetto è stata fatta oggi dal Presidente della Repubblica Ciampi”, ha concluso Maccioni, “ma è opportuno ancora una volta sottolineare che la fiducia dei cittadini si ottiene non solo con un servizio adeguato, ma anche facendoli sentire partecipi della gestione del sistema stesso, e non ribadendo, come ha fatto oggi il Procuratore Generale, che questo risultato si ottiene solo con una collaborazione tra le varie componenti del mondo giudiziario. Insomma, i cittadini in questo schema si trovano relegati, contro la loro volontà, nel ruolo degli spettatori”.


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