Non profit

Anno europeo e… il rischio “convegnite”

Il commento di Franco Bomprezzi dopo la conclusione della Conferenza di Bari sulla diversa abilità.

di Franco Bomprezzi

Caro Bomprezzi, lei che ha partecipato alla Conferenza nazionale di Bari, che idea si è fatto? Dai giornali, a parte il settimanale Vita e altre rare eccezioni, si è saputo poco o niente. Il 2003 è già un?occasione perduta? Quanto dovremo aspettare per vedere qualche risultato concreto? Antonio R. (Roma) Caro Antonio, la ?convegnite? è una malattia grave, che colpisce a ondate, e quest?anno sicuramente saremo sommersi dalle parole, pronunciate ovunque da oratori costretti, più o meno, a ripetere concetti importanti, ma spesso del tutto avulsi dal contesto della realtà quotidiana. Ebbene, la Conferenza di Bari, nonostante il ?flop? della grande informazione quotidiana e radiotelevisiva, è stata un luogo di confronto reale e di grande importanza. Intanto perché era la prima volta che i rappresentanti della nuova maggioranza di governo si confrontavano senza filtri con il ?popolo della disabilità?. E poi perché questo confronto si è svolto a tutto campo, nelle sessioni di lavoro, nelle assemblee plenarie, perfino nelle pause. Il problema delle risorse economiche ha dominato la scena, vanificando in larga misura la possibilità di inventare e sviluppare idee e progetti legati alla qualità della vita. Questa situazione ha comportato una certa delusione da parte di chi sperava in un nuovo corso, ossia in una ripresa alla grande di politiche non solo di tipo sociale, ma anche legate ai temi che interessano le persone con disabilità, dall?autonomia personale alla mobilità, dal tempo libero allo sport, dalle barriere architettoniche all?integrazione scolastica. È mancata la presenza almeno di un ministro economico, e dunque le promesse (poche e misurate) dei sottosegretari (Sestini, Aprea, Guidi) non hanno potuto rassicurare una platea esigente e preoccupata di scenari economici tutt?altro che allegri. Che cosa succederà nei prossimi mesi? Temo che molto, troppo, dipenda dai signori della Guerra. Solamente in un clima di serenità (relativa) e di pace è, infatti, possibile alzare il livello della comunicazione sul mondo della disabilità, che è poi il vero obiettivo di questo faticoso 2003.


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