Cultura
Anniversario 11/9: il Papa prega in arabo
Giovanni Paolo II chiede nuove forme di cooperazione alla comunita' internazionale.
di Redazione
Una preghiera, in arabo, perche’ le religioni respingano ogni forma di violenza ha concluso l’udienza generale di oggi, interamente dedicata dal Papa al ricordo dell’11 settembre di un anno fa. Sono state quattro le preghiere dei fedeli, pronunciate da tre sacerdoti in inglese (e dedicata in modo particolare a coloro che sono stati ”crudelmente privati dei loro affetti”), in francese (per la Chiesa, perche’ orienti gli uomini verso la giustizia e la pace) e in spagnolo (per i giovani perche’ siano aiutati a costruire una vera civilta’ d’amore e di pace) e da un giovane in arabo. Nella lingua dell’Islam si e’ cosi’ pregato per ”i credenti di tutte le religioni, perche’ nel nome di Dio, misericordioso e amante della pace, rigettino con fermezza ogni forma di violenza e si impegnino a risolvere i conflitti con il dialogo sincero e paziente, rispettoso delle differenti esperienze storiche, culturali e religiose”. Lo stesso Giovanni Paolo II ha concluso pregando Dio di avere ”misericordia delle tante ingiustizie che macchiano la coscienza del genere umano. Infondi nel cuore di ogni uomo e di ogni donna il soffio potente dello Spirito Santo, perche’ insieme, giorno per giorno, crescano nella concordia e formino una grande famiglia dove tutti siano accolti e riconosciuti come tuoi figli”. Rivolgendosi in polacco ai suoi connazionali presenti nell’aula delle udienze, dopo aver ricordato e condannato gli attentati ha invitato a pregare per le vittime dell’attacco e ”per la misericordia ed il perdono per gli autori di questo orribile attacco terroristico”. Ai polacchi il Papa ha anche ricordato che ”nel settembre 1939 siamo stati attaccati dalla Germania di Hitler e durante quel mese di settembre ci fu una lotta impari, nella quale siamo stati sconfitti. Affidiamo a Dio le vittime di quella guerra cosi’ come le vittime dell’attacco terroristico di New York”. E nei giorni nei quali i grandi del mondo pianificano l’eventualita’ di un attacco all’Iraq per sconfiggere la minaccia del terrorismo globale, Giovanni Paolo II chiede nuove forme di cooperazione alla comunita’ internazionale. ”E’ tuttavia necessario e urgente uno sforzo concorde e risoluto per avviare nuove iniziative politiche ed economiche capaci di risolvere le scandalose situazionidi ingiustizia e oppressione, che continuano ad affliggere tanti membri della famiglia umana, creando condizioni favorevoli all’esplosione incontrollabile del desiderio di vendetta”.
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