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Anne Musyoki, la designer africana dell’innovazione sociale

Era la responsabile regionale di TechSoup Africa ed era su quell'aereo perché stava tornando a casa dai suoi tre figli dopo aver partecipato agli Open Days dell'Innovazione a Torino cui l'aveva invitata la costola italiana del network. «Siamo sotto shock», spiega il direttore Davide Minelli, «aveva chiuso il suo speech dicendo: "Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai con gli altri"»

di Lorenzo Maria Alvaro

“Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai con gli altri”. È stata questa la frase conclusiva dell'intervento con cui Anne Musyoki, responsabile regionale di TechSoup Africa, aveva partecipato agli Open Days of Innovation di Torino (6-7 marzo 2019) organizzati da TechSoup Italia con Fondazione Cariplo e Compagnia di Sanpaolo.

Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai con gli altri

Anne Musyoki

Ma quella frase è anche considerabile il suo lascito. Sì perché Anne ha poi intrapreso il viaggio verso casa. Da Torino è volata ad Addis Abeba per poi imbarcarsi proprio sul volo del 737 Max che è precipitato in Etiopia e che l'avrebbe dovuta riportare a Nairobi dai suoi tre bambini e dal marito.


«Investire sulle future generazioni, dare più strumenti alle donne, rendere più accessibili i dati pubblici, progettare insieme soluzioni innovative per lo sviluppo. Erano questi i temi su cui Anne si impegnava da anni e per cui l'abbiamo invitata», spiega Davide Minelli, direttore di TechSoup Italia. «Una di quelle tante persone che sono impegnate su più fronti e a più livelli in Africa e di cui mai nessuno parla».

L'intervento che l'aveva vista protagonista a Torino era intitolato “Co-design Innovation – Data for social innovation in Africa”. «Progettare in maniera collaborativa l'innovazione in Africa. Era questo il cuore del suo contributo perché erano tredici anni che si occupava dello sviluppo africano con l'informatica», sottolinea Minelli.


L'intervento di Anne Musyoki a Torino

«Di fronte a una tragedia come questa le parole sembrano vuote», conclude Minelli vibilimente emozionato «siamo tutti sotto shock. Quei biglietti aerei li abbiamo prenotati noi. L'unica cosa sensata da dire è che cercheremo di portare avanti gli sforzi di Anne nel modo che lei ci ha indicato, cioè con quello sguardo positivo che tanti di noi hanno scoperto conoscendola a Torino in quei giorni. Rimane la grande amarezza del constatare come per parlare di figure come la sua e dei tanti altri cooperatori che erano su quel volo serva una tragedia immane come questa».

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