Cultura

Annalisa: mons. Riboldi propone marcia in suo nome

«Non basta rispondere con la rabbia e con l'indignazione a quanto accaduto»

di Gabriella Meroni

Una grande marcia che parta dalla casa di Annalisa a Forcella e percorra i quartieri e le strade di Napoli. Una marcia per dire no alla violenza della camorra. La propone don Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra. Don Riboldi lancia un appello alle istituzioni, Regione, Comune e Provincia, e ai giovani ”perche’ siano in prima fila”. E alla testa del corteo ci sara’ lui, come nell’83, quando porto’ la popolazione in marcia contro la furia criminale e l’omerta’ che la proteggeva. ”Usai una frase di Isaia – ricorda – che poi divenne uno slogan: ‘per amore del mio popolo non tacero”’. ”Non basta rispondere con la rabbia e con l’indignazione a quanto accaduto” dice don Riboldi ”i camorristi lo sanno che si tratta di un momento che lascia il tempo che trova, un’ondata di commozione che passera”’. La morte di Annalisa Durante, uccisa per errore in un agguato di camorra sabato scorso a soli 14 anni, puo’ invece davvero rappresentare l’inizio di una nuova fase, come ha auspicato all’indomani della tragedia il parroco della chiesa del quartiere, don Luigi Merola. ”Ma solo – dice don Riboldi – se si e’ disposti a prendere coscienza a tenere alta la testa e ad occupare le strade”.


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