Welfare

Anmil: una ricerca per le conseguenze psicologiche degli incidenti

È stata realizzata con l'università di Padova

di Maurizio Regosa

Depressione, ansia, preoccupazione, irritabilità e disorientamento in situazioni stressanti, problemi che possono colpire le vittime di un infortunio sul lavoro. È quello che emerge dalla ricerca realizzata dall’Anmil e dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova.

L’idea di “misurare” le conseguenze psicologiche di un incidente sul lavoro è nata cinque anni fa, mentre lo studio è durato tre anni: a realizzarlo, un gruppo di cinque esperte con l’ausilio di alcuni iscritti Anmil, che hanno scelto di prestarsi alla ricerca come ‘soggetti’, ripercorrendo i loro drammi personali e raccontandoli al pool di psicologi, che ne hanno fedelmente registrato le storie, le emozioni, le reazioni fisiche e quelle interiori. La ricerca si è sviluppata in quattro studi: in due di essi sono stati utilizzati, durante la rievocazione degli incidenti, indicatori fisici, come la frequenza cardiaca o la conduttanza cutanea, mentre negli altri due sono state “misurate” facoltà come la memoria o l’attenzione. È stato effettuato poi un esperimento di interferenza emozionale: si è tentato di capire quanto l’emozione e l’ansia possano influire sull’attenzione.

Sintetizzando i risultati, si può dedurre che chi è vittima di un incidente sul lavoro può presentare una sintomatologia post-traumatica, accompagnata da depressione, ansia e irritabilità. Quanto invece ai disturbi cognitivi, possono presentarsi difficoltà di attenzione e di concentrazione, soprattutto di fronte a stimoli che possono ricordare gli incidenti. Dunque, la ricerca dà forza alla battaglia dell’Anmil, ha sottolineato nel corso della presentazione del volume, Franco Bettoni, presidente Anmil, che da anni è impegnata per ottenere l’inserimento nel Testo Unico sugli Infortuni dell’assistenza psicologica, un vuoto legislativo a cui l’associazione cerca da anni di supplire con un proprio servizio.

 


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