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Angola: terroristi islamici dietro al traffico dei diamanti?

Un rapporto dell'agenzia vaticana Fides rivela una vasta operazione del regime angolano contro il traffico di diamanti. Si sospetta implicate rete terroristica islamica

di Joshua Massarenti

In Angola da alcuni giorni è in atto una vasta operazione, con centinaia di perquisizioni e arresti, contro il traffico di diamanti. Ma la seconda fase dell’operazione ”Brillantè’, condotta da un reparto speciale della polizia antisommossa e non dall’esercito, punterebbe ad assicurare alla giustizia i finanziatori del terrorismo islamico. È quanto scrive l’agenzia vaticana Fides in un rapporto esclusivo sul nuovo giro di vite del governo angolano nei confronti del traffico illegale di diamanti. Secondo fonti dell’Agenzia Fides, ”nella notte tra il 14 e il 15 luglio la polizia di Cafunfo, principale centro angolano di estrazione artigianale dei diamanti (il cosiddetto ‘garimpo’), ha effettuato alcune perquisizioni nelle case dove risiedono senegalesi, maliani, guineani, ed altri oriundi dell’Africa Occidentale che esercitano la professione di trafficanti di diamanti, e ha arrestato alcuni di loro”.

”In un primo momento – affermano le fonti di Fides – si è pensato ad una delle normali operazioni di controllo dell’afflusso di immigrati clandestini, dediti al commercio illegale dei diamanti. Nei giorni successivi l’operazione si è estesa ad altre località, dove vivono concentrati decine di migliaia di garimpeiros. La popolazione si è dunque resa conto che il governo ha lanciato la seconda fase dell’Operazione Brillante, cioè l’espulsione di tutti gli stranieri che in Angola si dedicano all’estrazione e al commercio illegale dei diamanti’.

Secondo la Fides, dunque, a Cafunfo l’operazione non ha ancora assunto l’ampiezza dei mesi di aprile e maggio scorsi, ma a Capenda Camulemba, altro distretto ”diamantifero”, sono già centinaia gli africani dell’Ovest arrestati, e condotti con camion dell’esercito a Saurimo, da dove sono stati trasportati in aereo a Luanda. Chi sta portando avanti questa operazione non è l’esercito, come nella fase precedente, ma un reparto speciale della polizia antisommossa, la ‘Polizia di Intervento Rapido’, che negli anni della guerra era il reparto da combattimento della polizia.

”A Muxinda, che fa parte del Municipio di Capenda Camulemba, sono stati segnalati casi di persone uccise accidentalmente dalla polizia, che spara per spaventare i trafficanti e impedire che fuggano -affermano ancora le fonti dell’agenzia Fides- L’altroieri, 19 luglio, a Xamikelengue, un’altra località di Capenda Camulemba, sono stati segnalati due morti tra africani dell’Ovest, e vari stupri di donne che convivevano con essi e li proteggevano”. La polizia ha lanciato un’azione per localizzare e arrestare vari trafficanti di diamanti che hanno cercato rifugio nei campi coltivati lungo il fiume Cacuilo. Per questo è stato dato l’ordine ai garimpeiros di restare nei villaggi, e di non avventurarsi lungo il fiume, nei siti dove cercano i diamanti, per evitare di diventare bersaglio della polizia.

Le fonti dell’agenzia cattolica Fides sottolineano quindi alcuni aspetti poco chiari dell’operazione: ”Perche’ la polizia sta arrestando ed espellendo solo gli africani dell’Ovest, e non le centinaia di migliaia di congolesi, che nei mesi di giugno e luglio hanno di nuovo invaso la Lunda Norte?”. ”E? un fatto noto a tutti? riporta Fides, ?che le numerose moschee, che in questi ultimi anni sono sorte a decine nelle localita’ diamantifere, sono luoghi dove il fondamentalismo islamico sta mettendo le sue radici”.

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